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Gli artigiani aretini alla conquista del mercato cinese

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Le Pmi aretine sono al terzo posto in Toscana nell’export verso la Cina dopo Firenze e Pisa

Cresce costantemente il fatturato delle esportazioni degli artigiani aretini verso la Cina: 108 milioni di euro nel 2012 diventati 109,90, quindi praticamente 110 milioni nel 2013. Da sola la provincia di Arezzo rappresenta in questo campo l’1,2 per cento di tutto l’export delle province italiane verso l’ex Celeste Impero. Con queste cifre – secondo i dati del Centro Studi di Confartigianato – gli artigiani aretini sono al terzo posto in Toscana appunto nell’export verso la Cina: davanti vi sono soltanto Firenze, con 283,35 milioni di euro e Pisa con 133,627 milioni di euro.

Comunque, sempre secondo il Centro Studi di Confartigianato, le piccole imprese sono in pole position nella corsa del made in Italy sui mercati internazionali. Arezzo è in zona medaglia, al terzo posto in Italia: tra le province la migliore performance per le vendite all’estero di made in Italy proveniente dalle piccole imprese è quella di Ravenna che, tra settembre 2012 e settembre 2013, ha visto crescere le esportazioni del 43,6%. Al secondo posto della classifica provinciale per il maggiore incremento di export si colloca Piacenza (+25,3%), poi, appunto Arezzo (+18,4%),

Ferrer Vannetti, presidente di Confartigianato Arezzo, commenta positivamente questi dati: “Gli artigiani della nostra provincia dimostrano di non arrendersi alla crisi, si gettano sui mercati internazionali e di fatto vanno pian piano, con una crescita costante, a piantare bandierine in un mercato, come quello cinese, che apre prospettive di grande livello per il made in Italy, in Tuscany, di qualità, qualità nel progetto e nella manifattura che costituiscono l’unica arma a disposizione delle piccole imprese e che è fortemente apprezzato proprio dai consumatori cinesi”.

A spingere i nostri prodotti sui mercati mondiali sono infatti i settori manifatturieri con la maggiore presenza di micro e piccole imprese e che rappresentano il 26,3% del totale del nostro export manifatturiero: tra gennaio e settembre 2013 dal nostro Paese sono volati nel mondo prodotti realizzati dalle piccole imprese per un valore di 72,9 milioni di euro, con un aumento del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2012.

Nel contesto di crisi mondiale, a tenere alta la bandiera made in Italy nel mondo sono soprattutto i prodotti in pelle che mostrano un aumento del 7,1% del valore delle esportazioni. Bene anche il settore alimentare (+5,2%), gli articoli di abbigliamento (+2,8%) e i prodotti in metallo (+1,8%).