Home Nazionale Governo: Berlusconi ricompatta Fi e avverte, Renzi sia chiaro su patto

Governo: Berlusconi ricompatta Fi e avverte, Renzi sia chiaro su patto

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Roma, 11 nov. (AdnKronos) – Io ho sempre rispettato la parola data, ora Renzi ci dica se il Patto del Nazareno per lui è ancora valido o è superato… Silvio Berlusconi non ha nessuna intenzione di rompere sulle riforme, è pronto al confronto, ma nemmeno di subire diktat. Le nuove modifiche all’Italicum, dalla soglia di sbarramento alle preferenze, avrebbe fatto sapere il Cav agli emissari renziani, vanno concordate insieme, come sempre è stato fatto fino ad ora, perchè Fi non accetterà mai testi preconfezionati. Un concetto ribadito anche oggi all’Ufficio di presidenza azzurro e messo nero su bianco con un documento finale approvato all’unanimità: ”Confermiamo la nostra volontà di collaborare alla scrittura della legge elettorale e delle riforme istituzionali, ma ovviamente senza subire diktat o imposizioni di alcun tipo”.
Il partito azzurro, ha ammonito l’ex premier (che domani alle 18 vedrà il leader Pd a p. Chigi), farà opposizione con maggiore forza e continuerà a dare filo da torcere al governo, soprattutto sulla politica economica, a cominciare dalla legge di stabilità, bollata come deludente e insoddisfacente. Con il documento unitario, dunque, Berlusconi innanzitutto ricompatta il partito (siglando una tregua con Raffaele Fitto dopo mesi di stilettate), rivendica la sua leadership (della serie, ‘Renzi deve trattare con me, il partito sono io’) e avverte il ‘rottamatore’: pacta servanda sunt, rompere l’accordo sulla legge elettorale non conviene a nessuno, ma se vuoi andare al voto anticipato dillo chiaramente…
In mattinata le ‘uscite’ di alcuni azzurri contro Renzi (a cominciare da quella dei capigruppo Renato Brunetta e Paolo Romani) avevano innervosito gli animi e indispettito lo stesso Cav. Che in serata ha ritenuto di dover precisare con una nota ad hoc chi comanda davvero dentro Fi:”Sono soddisfatto della ritrovata unità di oggi, ho avuto il pieno mandato a trattare con Renzi”. Un modo per rassicurare il premier e ribadire che nel partito azzurro conta solo la sua parola. Anche perchè sullo sfondo resta sempre la partita per il successore al Colle.