Home Nazionale I Verdi si consolidano in Europa, ma restano indietro in Italia

I Verdi si consolidano in Europa, ma restano indietro in Italia

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Roma, 26 mag. – (Adnkronos) I risultati delle elezioni segnano un consolidamento, a livello comunitario, dei Verdi che si impongono come quarta forza del Parlamento europeo, mentre in Italia la lista Verdi Europei Green Italia si ferma allo 0,9%, e non supera il quorum. E anche se in alcune regioni ci sono i segnali di un’inversione di tendenza, i Verdi nazionali continuano a scontare il calo di consensi registato negli ultimi 15 anni.
Colpa, secondo Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente “di una gestione politica in cui ha prevalso l’assimilazione dei Verdi ad una connotazione di sinistra piuttosto che puntare su una dimensione autonoma e trasversale, come è invece accaduto in Francia, in Germania, in Inghilterra e nei Paesi Bassi. E questo nonostante nella società italiana l’attenzione verso le tematiche ambientali sia in crescita”, dichiara all’Adnkronos.
In generale, continua Cogliati Dezza, “i Verdi vengono penalizzati laddove c’è un forte bipolarismo, mentre dove questo non si verifica si attestano intorno al 10%”. Che l’Italia non fosse ‘un Paese per Verdi’, Legambiente lo aveva già sottolineato nel rapporto “Ambiente Italia 2014” realizzato in collaborazione con l’Istituto Ambiente Italia, in cui l’associazione aveva dato i Verdi quasi per scomparsi dalla scena politica in un momento in cui in Europa, invece, le formazioni ecologiste riescono spesso a raggiungere percentuali elettorali a doppia cifra.
Eppure in Italia l’ecologia in politica ha una storia antica. Nel 1987, un anno dopo Chernobyl, i Verdi italiani ottennero il 2,5% dei voti alle elezioni politiche entrando così per la prima volta in Parlamento con 13 deputati e senatori. L’onda favorevole è continuata per anni e il bilancio di questa prima stagione è più che positivo e l’Italia è stata uno dei primi Paesi europei con un Verde ministro dell’ambiente: Edo Ronchi nei governi dell’Ulivo dal 1996 al 2000; prima era accaduto solo in Filandaia con Pekka Haavisto della Lega verde, ministro dell’ambiente già dal 1995. Ed è il primo Paese in assoluto con un Verde, Francesco Rutelli nel 1997, eletto sindaco della Capitale.
La presenza dei verdi in Parlamento e in diversi governi ha favorito leggi ambientali importanti come la legge quadro sui parchi del 1991, la legge sulla caccia e la protezione della fauna del 1992, la legge quadro sui rifiuti del 1997. Con le elezioni politiche 2008, è iniziato invece il lento declino che dura tuttora. Una parabola negativa e in controtendenza rispetto a buona parte dell’Europa che nella Penisola sta portando la rappresentanza politica dell’ecologia ai minimi termini.
Così mentre in tutta Europa e in Italia si sta diffondendo e sviluppando un’economia reale a forte vocazione ambientale, gli attuali Verdi non riescono a dare risposte credibili e convincenti alla propria domanda insoddisfatta di rappresentanza. Tutto ciò avviene in un momento in cui cresce da parte dei cittadini, in concomitanza con la crisi economica, la sensibilità sui temi ambientali come testimonia il successo dei referendum del 2011 sul nucleare e l’acqua pubblica.