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Icastica: tra architettura, utopia, filosofia e teatro

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Doppio appuntamento con Icastica martedì 15 luglio nella sua versione… teatrale e utopico-architettonica. La collaborazione tra ordine degli architetti e assessorato alla cultura del Comune di Arezzo ruota attorno, com’è possibile peraltro vedere adesso in Piazza San Iacopo, a una… poltrona, in particolare alle sei poltrone realizzate da architetti under 35 che hanno preso a modello la poltrona di Proust di Alessandro Mendini prodotta dalla ditta Magis. Lo stesso Alessandro Mendini, architetto e design di fama internazionale, ci porterà a riflettere dal vivo sul significato attuale di “utopia”, con particolare riferimento all’architettura. Sarà infatti ospite al teatro Pietro Aretino alle 17, insieme alla scrittrice ed esperta di design Chiara Alessi. Entrambi non mancheranno di affrontare anche le dinamiche del design contemporaneo. L’incontro è a ingresso libero, lascerà spazio al dibattito e terminerà alle 20.

Lasciato il teatro tutti all’anfiteatro dove alle 21,30 il grande filosofo Emanuele Severino proporrà la sua versione de L’Orestea di Eschilo, realizzata, nel 1985 per Franco Parenti. La rilettura della tragedia greca da parte di Severino aprì un dibattito filosofico sul rapporto tra teatro e filosofia, alimentato dalla dichiarazione dello stesso Severino che considerò Eschilo «il primo filosofo dell’occidente, il primo a parlare dell’uomo, del dolore, della giustizia, della morte, il primo a entrare in quel “vortice gigantesco” che fu la nascita della filosofia, ossia “la forma originaria di ciò che, nella civiltà occidentale, viene chiamata “Ragione”, essendo la filosofia la culla che rende possibile il terribile respiro della tragedia e innanzitutto della tragedia di Eschilo».

Severino ritorna, per la prima volta da quel fatidico 1985, a parlarne ad Arezzo, alternando le sue riflessioni con brani della sua traduzione. Letture di Maurizio Schmidt. Uno spettacolo che Icastica propone in collaborazione con Teatro Franco Parenti.