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Il 4% delle emissioni totali di Co2 dalla flotta mondiale di circa 90.000 navi

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Roma, 26 mar. – (Adnkronos) – “La flotta mondiale di circa 90.000 navi rappresenta circa il 4% delle emissioni totali di Co2. Le navi trasportano più di 90% di tutte le merci, ma una nave produce meno del 3% delle emissioni di gas serra rispetto a un aeromobile”. Basti pensare che: “un aereo produce 540 grammi di Co2 per 1 tonnellata di carico per km, contro i 15 grammi della nave”. A tracciare il quadro è Andrea Cogliolo, vicegeneral manager Marine e Responsabile del settore innovazione di Rina Services, intervenuto in occasione del convegno ‘Gestione sostenibile del Mediterraneo’ organizzato dall’Accademia dei Lincei.
Secondo Cogliolo, “è previsto un aumento della flotta mondiale con conseguente aumento dei consumi e delle emissioni dovute al trasporto marittimo”. Nonostante siano allo studio nuove navi per raggiungere una efficienza ancora maggiore, “circa la metà della flotta mondiale nel 2020 sarà ancora rappresentata da navi che già operano o che stanno per essere consegnate. Al fine di raggiungere l’obiettivo di una riduzione sostanziale delle emissioni di gas serra dalle navi, il Comitato Imo Mepc ha approvato un pacchetto di misure tecniche e operative”.
L’Energy efficiency design index (Eedi) è stato identificato come il parametro da considerare per valutare l’efficienza delle nuove costruzioni e fornisce un valore, espresso in grammi di Co2 per tonnellata miglio. Tale indice, spiega Cogliolo, “consente al progettista di ottimizzare i vari parametri a sua disposizione e stimola lo sviluppo tecnico di tutti i componenti che influenzano l’efficienza energetica della nave”.
L’Eedi “è un indice per navi nuove e non può essere utilizzato per valutare le prestazioni delle navi esistenti. Per queste ultime, l’Imo ha individuato due misure operative: il Seemp (Ship energy efficiency management plan) e l’Eeoi (Energy Efficiency Operational Indicator)”. Il Seemp, spiega Cogliolo, “è uno strumento per supportare armatori e operatori delle navi nel miglioramento dell’efficienza energetica operativa”.
Lo scopo del piano “è quello di favorire l’applicazione delle numerose tecniche che possono portare ad un risparmio di combustibile. Si va dalla pianificazione del viaggio all’ottimizzazione della velocità e della potenza; dal miglioramento della gestione della flotta alla gestione energetica di bordo. L’Eeoi permette agli operatori di misurare l’ efficienza di una nave in esercizio”.
Espresso in grammi di Co2 per tonnellata miglio, “l’indicatore consente un raffronto tra le singole navi e facilita l’adozione di misure atte a ridurre il consumo di combustibile”. Insomma, secondo Cogliolo, “sono molte le misure internazionali già approvate per proteggere l’ambiente marino e altre entreranno in vigore nei prossimi anni. Non c’è dubbio che tutto ciò nfluenzerà il settore navale mercantile, compreso il modo di progettare e gestire le navi. L’innovazione tecnologica sarà sempre più necessaria per far fronte a tali requisiti in modo ambientalmente ed economicamente sostenibile”.