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Il 75% dei lavoratori italiani raggiunge il posto di lavoro con la propria auto

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Roma, 22 apr. – (Adnkronos) – Trasporto pubblico deficitario, una cultura dei sistemi alternativi ancora poco diffusa o semplice pigrizia. Fatto sta che il 75% dei lavoratori italiani raggiunge il posto di lavoro utilizzando la propria auto. Lo rende noto l’Adoc, Associazione per la Difesa e Orientamento Consumatori, in occasione dell’Earth Day, la Giornata Mondiale dell’Ambiente quest’anno dedicata alle ”green cities”.
”Una vita di qualità, più ecosostenibile e a misura d’uomo, si raggiunge attraverso un miglioramento netto della mobilità urbana e extraurbana – dichiara Lamberto Santini, presidente dell’Adoc – oggi il 75% dei lavoratori, complice un trasporto pubblico deficitario, raggiunge il posto di lavoro utilizzando il proprio veicolo. A Curitiba, in Brasile, che ha la stessa popolazione di Roma ma una densità di abitanti per km tre volte maggiore, il dato è opposto: il 75% della popolazione si muove con il trasporto pubblico”.
Ed è proprio questo “l’obiettivo che deve porsi l’Italia e in particolare Roma, dove la mobilità urbana è ridotta ai minimi termini”, continua Santini.
Per realizzare gli obiettivi di mobilità sostenibile nelle città, però, servono “un nuovo trasporto pubblico, basato sul ferro, sull’incremento delle linee metropolitane e sulla creazione di hub regionali e nazionali di scambio, sullo sviluppo del car sharing e delle piste ciclabili, sulla pedonalizzazione di grandi aree, in particolare i centri storici, anche per restituire ai cittadini le zone ad alta densità culturale e artistica”, sottolinea il presidente dell’Adoc.
Non solo persone, anche il trasporto merci influisce pesantemente sull’inquinamento e sulla qualità della vita: basti pensare – fa sapere l’associazione – che ogni km percorso da un vagone merci immette nell’aria 29 grammi di Co2, contro gli 81 grammi di un camion. “E’ evidente quindi – conclude Santini – che il trasporto su gomma non è più sostenibile, non solo dal punto di vista ambientale ma anche economico, e va sostituito con il trasporto su ferro”.