Home Nazionale +-Il Coou compie 30 anni, oltre 5mln di tonnellate di olio lubrificante usato recuperate

+-Il Coou compie 30 anni, oltre 5mln di tonnellate di olio lubrificante usato recuperate

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Roma, 6 nov. – (AdnKronos) – Oltre 5 milioni di tonnellate di olio lubrificante usato recuperate, il 90% delle quali avviate al riciclo tramite rigenerazione, con un risparmio per l’Italia di 3 miliardi di euro sulla bolletta petrolifera. Oggi, nel corso della manifestazione riminese Ecomondo, il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati ha presentato il ‘Green Economy Report’ sui 30 anni di attività curato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
Un documento che certifica i passi più importanti del consorzio. L’effetto positivo sul consumo di acqua (water footprint) ha portato a un risparmio netto cumulato di 2,3 miliardi di metri cubi di oro blu. Trent’anni di recupero degli oli usati hanno consentito inoltre di evitare il consumo di 6,4 milioni di tonnellate di materia prima vergine (material footprint), che nella catena del valore del settore oil&gas rendono possibile la produzione di basi lubrificanti vergini.
Dall’analisi di carbon footprint del sistema, emerge anche un risparmio netto cumulato di emissioni climalteranti di 1,1 milioni di tonnellate di Co2 equivalente, mentre grazie al riciclo degli oli come basi lubrificanti rigenerate sostitutive di basi lubrificanti vergini, è stato risparmiato il consumo di 7.306 ettari di suolo (land footprint). “In questi trent’anni la spinta ‘Green’ e la sfida della sostenibilità a 360 gradi si sono dimostrati un viatico essenziale per addentrarci da protagonisti in una Economy responsabile, competente e matura” spiega il presidente del Coou, Paolo Tomasi.
Anche quest’anno il Coou, insieme alle aziende di raccolta e alle imprese della rigenerazione, partecipa come ‘Sistema Consorzio’ a Ecomondo. La raccolta dell’olio usato è affidata a una struttura di aziende private, capillarmente diffuse su tutto il territorio nazionale, che raccolgono i lubrificanti usati dai detentori. In Italia viene ormai recuperata la quasi totalità del potenziale raccoglibile: “Il costante rapporto di collaborazione e una sempre maggiore sinergia fra tutti gli attori della filiera – spiega Franco Venanzi, presidente di Anco – ha consentito di ottenere questi risultati che fanno del nostro il Paese leader in Europa nel settore del recupero e del riciclo degli oli lubrificanti usati”.
Attraverso la rigenerazione, infatti, l’olio usato può essere trasformato in una base lubrificante nuova che ha le stesse caratteristiche del prodotto di prima raffinazione e oggi l’olio rigenerato entra nelle formulazioni del 25% dell’olio lubrificante prodotto in Italia. L’impatto ambientale dell’olio formulato con basi rigenerate, spiega l’ad di Viscolube Antonio Lazzarinetti, “è inferiore a quello prodotto dall’olio di prima raffinazione quanto a emissione di particelle sottili e di Co2, consumo di energia, riscaldamento atmosferico ed effetto serra”.
“Grazie a una leadership tecnologica frutto di anni di lavoro, il nostro processo di riraffinazione degli oli usati ha varcato i confini nazionali e viene esportato sia in Paesi che detengono gli standard ambientalmente più avanzati, sia in realtà in grande espansione: nei giorni scorsi abbiamo firmato un accordo quadro di trasferimento tecnologico con la China Recycling Development, una delle più grandi aziende di riciclaggio cinesi”.