Home Nazionale Il sogno dei papà-lavoratori italiani? Part-time e vita familiare

Il sogno dei papà-lavoratori italiani? Part-time e vita familiare

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Milano, 17 mar. (Labitalia) – Un lavoro part-time e famiglia. Questa la ricetta della felicità per gli italiani. Emerge da un sondaggio InfoJobs.it, realtà italiana ed europea nel settore del recruiting online, che ha interpellato i propri utenti sul tema dell'equilibrio famiglia-lavoro in occasione della festa del papà. Dai dati raccolti e analizzati da InfoJobs.it, emerge che oltre il 40% dei papà-lavoratori sarebbe disposto a lasciare il lavoro o a ridursi l?orario (36,7%) per passare più tempo con la propria famiglia. E se persiste un 18,3% di uomini con una visione più tradizionalista e che preferirebbe vedere la propria compagna dedicarsi esclusivamente alla famiglia, per quasi il 50% degli intervistati la ricetta della felicità consiste in un lavoro part-time per sé e la propria partner, in modo da poter gestire la bilancia lavoro-famiglia in maniera più flessibile e proficua.Perché allora, a fronte di una volontà chiara di spendere più tempo con i propri cari, la scelta di dedicarsi alla vita familiare è ancora così poco diffusa? Per il 27% dei lavoratori intervistati il principale disincentivo è direttamente legato all'aspetto economico; tra coloro che invece potrebbero permetterselo, quasi il 15% dichiara di avere timore di essere giudicato negativamente all'interno del proprio ambiente di lavoro e frenare così l'ambizione verso un orario più flessibile. In controtendenza, solo un altro 15% del campione maschile dichiara di non essere interessato a ridurre il proprio orario di lavoro. Oltre la metà degli intervistati dichiara inoltre che lavorare con orario ridotto è un privilegio dei dirigenti, mentre oltre il 43% dei lavoratori italiani pensa che l?opzione di un orario ridotto sia una prerogativa delle posizioni di livello basso o intermedio. Un italiano su tre si dice anche non interessato ad usufruire del congedo di paternità preferendo lasciare alla propria partner il privilegio di farlo mentre quasi il 40% degli uomini ritiene che, dal punto di vista professionale, la scelta di sfruttare a pieno il congedo sarebbe giudicata negativamente dal proprio ambiente di lavoro. Dati che confermano quando rilevato dall'Istat nel 2012 secondo cui solo l'11% dei congedi parentali era usufruito dai papà e che hanno portato la legge Fornero del 2012 a introdurre un giorno di congedo obbligatorio per i neo-papà nei primi 5 mesi di vita del neonato.