Catania, 28 mag. (Adnkronos) “Questa città nell’agosto dell’anno scorso vide l’orrore di sei giovani vite spezzate nel tentativo di raggiungere la terra in grado di sfamarli. Non e’ la Sicilia la terra in grado di farlo. Lo è però quella Europa di cui la Sicilia e’ l’ultima frontiera, l’Europa dell’assordante silenzio di fronte a questa colossale catastrofe umanitaria che si annuncia, con oltre 800mila persone sulla costa africana pronte a cercare di attraversare il Mediterraneo per approdare nella nostra terra”. Così il sindaco di Catania Enzo Bianco stamane a Catania ha aperto la cerimonia funebre multireligiosa delle 17 vittime – 12 donne, tre uomini e due bambine – del naufragio avvenuto nel Canale di Sicilia il 12 maggio scorso. Tra essi nigeriani, siriani ed eritrei.
Le vittime saranno sepolte nel cimitero del capoluogo etneo. Il rito si è svolto nella corte del Palazzo della Cultura alla presenza dell’arcivescovo metropolita di Catania Monsignor Salvatore Gristina, del presidente della comunità islamica di Sicilia ed Imam di Catania, Keith Abdelhafid, di rappresentanti religiosi della comunità copta in una atmosfera di grande dolore con le 2 bare bianche che spiccavano tristemente tra le altre 15. (segue)