– Alla Misericordia, sulla strada per Cala Croce, c’è anche Luam, 25 anni. “E’ davvero difficile essere qui oggi, è una sofferenza perché ricordo, come se fosse accaduto ieri quella giornata maledetta. Ma ci tenevo a essere qui per ringraziare chi mi ha salvato”. Non ce l’ha fatta a venire Samhar, 20 anni, un’altra superstite, che oggi abita in Norvegia. Ha perso l’aereo e oggi è disperata, come racconta ai suoi connazionali al telefono, perché sperava di essere qui con loro.
Presenti anche alcuni familiari delle vittime. Sono reduci anche loro dall’incontro con Papa Francesco avvenuto ieri in Vaticano. “Per la prima volta -racconta la cugina di una vittima che preferisce restare anonima- abbiamo incontrato una persona che ha compreso la nostra tristezza, una persona come il Papa. Perché da parte delle istituzioni, da parte del governo, non abbiamo mai avuto niente. Oggi siamo qui per ringraziare il popolo lampedusano, gli unici che ci hanno davvero aiutato, ospitato, sostenuto moralmente”.