L’Orange, una delle più note società calcistiche aretine, ha presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, alcune delle importanti novità già in cantiere per l’anno calcistico che verrà.

Infatti alla nuova denominazione di “Orange Don Bosco” ed al nuovo logo, che rivelano l’ingresso nella grande tradizione educativa e di valori della famiglia salesiana, si affianca un progetto pluriennale di formazione e di coordinamento tecnico ed organizzativo di tutto il centro calcistico giovanile (dalla scuola calcio dei più piccoli, fino agli allievi regionali) affidato al professor Marcello Gori, laureato in Scienze Motorie e Management dello Sport, con alle spalle una lunga esperienza nei settori giovanili e nei quadri tecnici del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC.

E lo stesso Gori spiega “E’ un progetto di formazione che ha come punto centrale i bambini ed i ragazzi nel loro svilpuppo, da cinque anni, fino alla formazione completa come calciatori, fino quindi ai 16 anni. Prevede l’uso di metodologie diverse da quelle in uso comune, che nella didattica dei gesti tecnici privilegiano il rapporto con gli altri. Il calcio è un gioco di squadra, quindi è il mezzo migliore per ottenere questa formazione che coinvolge gli istruttori, sono loro che veicolano per primi il messaggio, ed anche le famiglie, perchè siamo tutti insieme delle agenzie educative che devono lavorare per lo stesso obbiettivo. Il cambiamento del nome, significa che c’è la volontà del recupero del calcio degli oratori. Calcio semplice, calcio giocato, calcio come entusiasmo soprattutto. E da questa base si deve partire con i miglioramenti tecnici, o la progressione che ci porterà alla formazione di calciatori, speriamo al maggior livello possibile”.

Ma le novità non sono finite qui, dato che riguardano anche la prima squadra. A guidare la compagine che affronterà il campionato di prima categoria ci sarà il nuovo allenatore Marco Bacciarini.

In conclusione è intervenuto il presidente Gino Massai “Abbiamo deciso dopo alcuni mesi di lavoro di dare una svolta soprattutto al nome, ed è chiaro, anche all’organigramma di questa società. Una svolta radicale nel mondo calcistico perchè tutti parliamo del settore giovanile, della realtà dello sport nelle scuole calcio, ma alla fine è solo un accaparrarsi di ragazzi, senza un programma di sviluppo ben preciso. Con Marcello Gori abbiamo studiato un programma in cui abbiamo cambiato nome e logo, in una logica visiva, prettamente realista perchè vogliamo dare al calcio una svolta nel settore giovanile. Con i padri salesiani abbiamo instaurato una collaborazione molto stretta in cui per noi l’importante è l’educazione e lo sviluppo dei ragazzi. Farli crescere come uomini”.