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Imprese: Reply lancia il suo incubatore di start up

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Milano, 12 nov. (AdnKronos) – Il suo credo è l’innovazione tecnologica, il passo oltre, la visione del futuro. Nei fatti, Reply, il gruppo nato nel 1996 per sfruttare le allora nascenti tecnologie internet, progetta soluzioni basate sui nuovi canali di comunicazione e media digitali. L’azienda si è oggi focalizzata sulla Digital transformation con riferimento all’Internet degli oggetti, su cui punta l’incubatore per startup lanciato quest’anno.
Adnkronos ha incontrato Tatiana Rizzante, amministratore delegato del gruppo Reply, per conoscere i punti forti che il premio EY L’imprenditore dell’anno ha riconosciuto lo scorso anno all’azienda da lei guidata. Una realtà che, spiega Rizzante, ha come missione “l’innovazione tecnologica, e questo premio ha dimostrato che siamo sulla strada giusta”.
“Io sono convinta che questa sia la strada di ogni impresa – racconta l’ad di Reply -. Siamo in un momento in cui il cambiamento sta aumentando ad una velocità esponenziale, dove la tecnologia entra in qualunque prodotto e servizio, e non c’è dunque azienda che possa astenersi dal dominare la tecnologia, capirla e farci leva per accrescere il proprio business”, siano esse “banche, prodotto, manufatturiero, machinery o moda. Questa – sostiene la ex allieva del Politecnico di Torino – è anche la grande opportunità che con Reply stiamo cavalcando, sia in Italia che all’estero”. (segue)
(AdnKronos) – Reply ha investito alla fine degli anni Novanta in un settore, quello dell’Ict, che oggi dà infinite possibilità di investimento. “Ad un imprenditore la tecnologia dà opportunità quasi infinite – afferma ancora Tatiana Rizzante -. Se prendiamo i temi che dominano l’evoluzione tecnologica di questi anni, quindi l’evoluzione del cloud computing, dell’Internet of things, dei big data o dei digital media, sono tutti ambiti enormi. Ciascuno di questi campi ha volumi di crescita a due cifre, con un mercato globale dal valore di miliardi di euro. Se un imprenditore oggi dovesse decidere di investire in uno di questi macro settori non sarebbe un errore”.
Una possibilità unica anche per il made in Italy, sottolinea l’ad di Reply: “Questa è una grande opportunità per il nostro sistema: l’internet degli oggetti attinge dal mondo del design, quindi dalla capacità manufatturiera e non necessariamente su scala enorme. Dobbiamo fare un po’ di strada sull’elettronica, ma possiamo colmare un gap che abbiamo acquisito sul mondo software unendolo a elementi “hardware” che sono un’eccellenza”.
E per sfruttarla al meglio oggi Reply punta sull’Internet delle cose nei campi sanitario e dell’“indossabile”, come le ultime due startup finanziate dall’incubatore del gruppo torinese: “Oggi abbiamo già due investimenti all’attivo – spiega Rizzante -, quello di Sensoria sui wearable per il fitness e lo sport e Xmetrix, sempre nell’ambito degli indossabili ma questa volta nel nuoto”. Fanno entrambi parte di “una strategia più ampia di Reply sull’Iot”, partita “nel 2009 con un primo nucleo di ricerca a Torino focalizzato su questo tema”, prosegue Tatiana Rizzante. La scelta di puntare sull’Iot nasce dalla comprensione di Reply che questo settore “creerà una lunga serie di nicchie di prodotti e servizi che stanno emergendo in ogni campo nel mondo. Questo ci serve per aprirci all’ecosistema e cogliere una parte di queste nicchie, anche se sono alla periferia rispetto al core di Reply”.