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In città porte chiuse dell’arte

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In città porte chiuse dell’arte
Mario Checcaglini

Checcaglini “Arezzo crede o non crede sul turismo?”

All’indomani dell’avvio di Icastica, Mario Checcaglini interviene sulla questione delle aperture dei luoghi d’arte cittadini. Per il direttore di Confesercenti “gli orari del’apertura della galleria di San Francesco sono troppo restrittivi per una città che vuole presentarsi al mondo come accogliente e turistica”. “Per essere città d’arte – dichiara Checcaglini – non è sufficiente lanciare slogan ci vogliono azioni mirate a sviluppare e promuovere il turismo accogliendo i visitatori. Arezzo crede o non crede sul turismo? Se ci crede è impensabile aprire per soli 4 giorni la settimana l’evento culturale che l’amministrazione comunale ha annunciato come l’evento dell’anno”. La questione dell’apertura “parte-time” della rassegna internazionale d’arte moderna è l’occasione per l’associazione di categoria di via Fiorentina per puntare l’attenzione sul museo di via San Lorentino. “I commercianti della zona ci segnalano – spiega Checcaglini – che spesso il museo è chiuso e i turisti fanno la fila nelle attività che si affacciano su via San Lorentino per chiedere informazioni ai commercianti. Molti turisti lamentano la chiusura e il non rispetto dell’orario indicato, indignati anche dal fatto di aver acquistato un biglietto cumulativo che di fatto apre la porta a tre luoghi d’arte di cui uno – il Museo d’arte Medievale e Moderna – spesso è chiuso. Gli operatori della zona sono stanchi di raccogliere le lamentele e di doversi giustificare per conto di altri”.
È per questo che come associazione di categoria auspichiamo che la città una volta per tutte dedichi maggiore attenzione al turismo e all’arte mettendo in pratica azioni di promozione e di valorizzazione di ciò che Arezzo sa offrire facendo dell’accoglienza turistica un reale fiore all’occhiello di una città d’arte di nome e di fatto.

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