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Inaugurati i nuovi argini del torrente dogana a Montevarchi

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Inaugurati i nuovi argini del torrente dogana a Montevarchi

Inaugurati questa mattina, dopo la conclusione dei lavori, i nuovi argini del torrente Dogana a Montevarchi. Alla cerimonia hanno partecipato il Presidente della Provincia Roberto Vasai, l'Assessore regionale Vincenzo Ceccarelli e il Sindaco Francesco Maria Grasso. L'ultimo straripamento del torrente Dogana, a Montevarchi, risale al 2000 e a ritroso nel tempo nel 1993 e ancora nel 1966, l'anno dell'alluvione di Firenze. “Per un torrente che attraversa il comune, in mezzo alle case per un buon tratto, fino alla sua confluenza in Arno, il rischio che tornasse a straripare era troppo alto, non più tollerabile quindi per la sicurezza delle persone – spiega l'Assessore provinciale alla difesa del suolo Antonio Perferi. Per questo la Provincia ha realizzato questo maxi-intervento da 1 milione e 400 mila euro per il consolidamento degli argini del Dogana, che consente una volta per tutte di mettere la parola fine ai timori di esondazione dell'ultimo tratto del torrente, quello cittadino appunto”. Il torrente Dogana, nel tratto che va dalla SR69 all'Arno, è un canale artificiale che risale al '700, quando il Granduca Pietro Leopoldo dispose una serie di interventi di canalizzazione nel bacino dell'Arno per ricavare nuove terre da destinare all'agricoltura. Da allora gli interventi effettuati alle arginature sono stati pochi, e spesso successivi proprio agli eventi alluvionali più importanti. Il muro in cemento che corre parallelo a via Montenero, ad esempio, risalirebbe al periodo post-alluvionale del 1966. I due eventi alluvionali avvenuti tra il 1991 e il 1993, nella loro drammaticità, hanno messo in luce l’estrema fragilità e vulnerabilità del sistema delle opere idrauliche del Valdarno Superiore, tanto che la Regione Toscana con un apposita legge ha dato avvio ad un complessivo riassetto idraulico al fine di realizzare una generale riduzione del rischio idraulico. Attraverso tale legge è stato redatto un accordo di programma tra Regione, Provincia e Amministrazioni Comunali, attualmente in vigore, con cui sono stati finanziati numerosi interventi sul reticolo secondario. Anche il bacino del torrente Dogana fu interessato dall’accordo di programma, in quanto gli studi sul bacino evidenziarono numerose criticità e confermarono che i due eventi avvenuti a cavallo degli anni 1991/93 erano correlati non solo alle intense precipitazioni ma anche alle criticità riscontrate. L'intervento progettato e appaltato dalla Provincia ha riguardato un tratto lungo 1 chilometro e 200 metri, fino alla confluenza nell'Arno: gli argini sono stati alzati e ringrossati, in particolare quello destro che era più basso di quello in sinistra idrografica, con la sommità larga 3,50 metri, che ha una duplice funzione. Infatti oltre a soddisfare il principale obiettivo della diminuzione del rischio idraulico delle aree vicine al corso d’acqua, i nuovi argini rappresentano anche una infrastruttura viaria ciclopedonabile che metterà in comunicazione il centro abitato di Montevarchi con la realizzanda ciclopista sull’Arno. Per la realizzazione di questa ciclopista sono state sfruttate sia le sommità arginali che le controbanche esterne all’argine. Inoltre il tabernacolo che segna l'ingresso del fosso Reale nel Dogana non è stato demolito: il nuovo argine lo bypassa, girandogli intorno, per evitare la cancellazione di una edicola votiva che ha un valore storico, oltre che essere espressione di una religiosità semplice e spontanea, talvolta venata di superstizione, che porta con se la richiesta di protezione contro le avversità della natura. Durante i lavori sono stati movimentati circa 65.000 mc di terreno sia in scavo che in riporto, demolendo quasi per intero gli argini esistenti, che erano in condizioni precarie e pieni di radici di alberi anche di alto fusto, e ricostruendoli con dimensioni più grandi, adeguati alle normative vigenti. Nella parte interna i nuovi argini sono stati protetti con scogliera in massi ciclopici su tutto il tratto per un volume complessivo di massi di circa 5.000 mc. È stato costruito ex novo il tombino di immissione del Fosso Reale realizzato in cemento armato rivestito in mattoni per armonizzalo all’ambiente. Sono state realizzate due piste di servizio nella sommità degli argini, per una lunghezza di ml. 1.200 circa per due argini per una lunghezza complessiva di ml. 2.400, in ambito fluviale urbano, che verranno poi utilizzate principalmente come passeggiata dagli abitanti di Montevarchi.