Nuova Delhi, 19 mag. (Adnkronos/dpa) – Il partito indiano del Congresso ha respinto le dimissioni presentate dalla presidente Sonia Gandhi e il vicepresidente Rahul Gandhi. Madre e figlio, esponenti della storica dinastia che ha quasi sempre governato l’India dopo l’indipendenza, si erano assunti venerdì la responsabilità della disfatta elettorale e avevano offerto di lasciare i loro incarichi.
Ma il Comitato di lavoro, un organo ristretto di 34 membri che governa il partito, non ha accolto la loro richiesta. Sonia e Rahul Gandhi dicono di essere responsabili della sconfitta, “ma tutti hanno detto di no: è una responsabilità collettiva”, ha spiegato Amrinder Singh, deputato del Punjab, citato dalla rete televisiva Ndtv.
Le ultime elezioni hanno segnato una grave sconfitta per il Congresso che ha ottenuto solo 44 dei 543 seggi della Lokh Sabah, contro i 206 della precedente elezioni. L’alleanza guidata dal partito hinduista Bharatiya Janata (Bjp) di Narendra Modi ha invece ottenuto la maggioranza assoluta con 273 seggi.