Home Nazionale Internet: Boldrini, difendere rete da abusi non significa imbavagliarla

Internet: Boldrini, difendere rete da abusi non significa imbavagliarla

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Roma, 28 mag. (Adnkronos) Vigilare sul cyber bullismo e favorire un uso responsabile della rete. E’ il richiamo che la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha trasmesso ai partecipanti della campagna “Una vita da social” organizzata dalla Polizia di Stato al Teatro Brancaccio di Roma. Nel citare i dati di una ricerca presentata nel corso dell’iniziativa, Boldrini ha ricordato che un “ragazzo su tre risulta sempre connesso, uno su quattro ha incontrato un persona conosciuta sul web e, sempre uno su quattro -e questo è il dato più allarmante- ha denigrato qualcuno condividendo contenuti imbarazzanti su di lui. Uno su quattro, insomma, è quello che in gergo si definisce un cyber bullo”.
“Sono dati che devono far riflettere”, ha continuato Boldrini soprattutto se confrontati un’altra ricerca di Save the Children, dalla quale risulta che il “cyber bullismo è tra i pericoli che più spaventa gli adolescenti italiani. Ciò non può lasciare indifferenti, ecco perché ritengo che la politica abbia il dovere di adoperarsi per un uso responsabile del web, uso che rispetti anche i giovani e i giovanissimi che frequentano la rete. Un uso che riporti internet e i social network alla loro funzione originaria: essere cioè uno straordinario strumento di emancipazione, crescita culturale e comunicazione. Si possono scegliere diverse vie per ottenere questo scopo”.
“Si può immaginare una nuova legge, così come un’autoregolamentazione che faccia partecipare anche gli operatori che forniscono i servizi in rete. O, ancora si può mettere in campo un’azione di coinvolgimento delle scuole e delle famiglie. Dobbiamo capire che in rete abbiamo diritti, ma anche doveri, compreso il rispetto dell’altro. E ricordarlo non vuol dire affatto “imbavagliare” la rete. Al contrario vuol dire difenderla dagli abusi, dagli usi non propri che qualcuno vuole farne. Insomma è necessario difendere la libertà di vivere la rete come un luogo di scambio e anche di amicizia, senza temere di finire in un incubo”, ha concluso la presidente della Camera.