Home Nazionale Internet: ‘connessione per tutti’, ddl per diritto di accesso in Costituzione/Adnkronos

Internet: ‘connessione per tutti’, ddl per diritto di accesso in Costituzione/Adnkronos

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Roma, 12 ott. (Adnkronos) – La sua dimensione politica l’ha conquistata sul campo, ora Internet cerca la consacrazione a livello costituzionale. Se da tempo il Parlamento e le istituzioni hanno aperto le loro porte all’universo virtuale (ma molto ‘reale’ dal punto di vista della trasparenza e della possibilità di acquisire dati e informazioni) con i loro siti a disposizione dei cittadini, ora ci si interroga su come sancire il nuovo rapporto delle persone con la Rete dal punto di vista del riconoscimento giuridico formale. In questo senso Camera e Senato si stanno muovendo su piani diversi, di principio e normativi.
Se a palazzo Madama è stato inserito nel calendario dei lavori un ddl costituzionale sul diritto di accesso a Internet, a Montecitorio è stata insediata una speciale commissione, presieduta da Stefano Rodotà e fortemente promossa dalla presidente Laura Boldrini per una Dichiarazione dei diritti di Internet, una sorta di Carta fondamentale della Rete. Da domani, sul sito della Camera, partirà la consultazione pubblica per creare, con il contributo di chi vi parteciperà, una bozza di documento.
Il testo prodotto verrà presentato nel corso della riunione interparlamentare sui diritti fondamentali, in programma alla Camera domani e martedi’, che vedrà la partecipazione dei Parlamenti di tutti e 28 gli Stati membri dell’Ue. L’idea di base, si legge in una nota ufficiale, è che “è riduttivo e improprio considerare Internet uno dei vari media” quando in realtà “è una dimensione essenziale per il presente e il futuro delle nostre società; una dimensione diventata in poco tempo un immenso spazio di libertà, di crescita, di scambio e di conoscenza”.
Nell’altro ramo del Parlamento, nel frattempo, l’ufficio di presidenza della commissione Affari costituzionali guidata da Anna Finocchiaro, ha integrato l’ordine del giorno dell’organismo con l’esame di un disegno di legge costituzionale presentato dal senatore Francesco Campanella, del gruppo Misto-Italia lavori in corso. Il ddl reca un titolo inequivocabile, che richiama le radici ‘pentastellate’ del parlamentare e la vocazione speciale per la Rete: “Introduzione dell’articolo 34-bis della Costituzione, recante disposizioni volte al riconoscimento del diritto di accesso ad Internet”. Un articolo che si inserisce nel Titolo II della Carta, quello sui rapporti etico-sociale.
L’art.34 riguarda il diritto all’istruzione, con l’obbligo scolastico, il diritto per i più meritevoli, la promozione da parte della Repubblica di borse di studio, assegni e provvidenze per rendere effettivo tale diritto. L’art.34-bis proposto da Campanella ne segue la falsariga, declinandolo sotto il profilo ‘Web’: “Tutti hanno eguale diritto di accedere alla rete internet, in modo neutrale, in condizione di parità e con modalità tecnologicamente adeguate. La Repubblica promuove le condizioni che rendono effettivo l’accesso alla rete internet come luogo ove si svolge la personalità umana, si esercitano i diritti e si adempiono i doveri di solidarietà politica, economica e sociale”.
Per il senatore Campanella non ci sono dubbi: “In quanto diritto sociale, il diritto di accesso ad internet può essere definito come la pretesa dei cittadini nei confronti dello Stato perché provveda a coprire, diffusamente e omogeneamente, il territorio nazionale con la banda larga in modo da permettere al pretendente, ovunque risieda e a un prezzo contingentato e omogeneo sul territorio nazionale, di navigare in rete alla velocità idonea per esercitare on line i propri diritti, adempiere i propri doveri e usufruire degli innumerevoli servizi fruibili tramite la Rete”.
La sensibilità delle istituzioni rappresentative ai diversi ambiti toccati dalla Rete si riverbera anche in altri punti dei calendari dei lavori delle commissioni o dell’aula. Per esempio, a palazzo Madama, la riforma del reato di diffamazione a mezzo stampa è all’esame dell’assemblea, che ne ha iniziato la discussione generale, e introduce precise disposizioni in relazione a quanto viene pubblicato on line da parte di testate giornalistiche, con obblighi precisi sul versante della rettifica.
Non è tutto: sempre nella commissione Affari costituzionali del Senato è stato adottato il testo base con le “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione e il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”. Il presidente del Senato Pietro Grasso, inoltre, l’11 giugno scorso, ha nominato uno speciale Gruppo di lavoro sul diritto all’oblio. L’organismo, presieduto dalla vice presidente Linda Lanzillotta, dovrà esaminare le istanze presentate dai cittadini che chiedono di rendere non rintracciabili dai motori di ricerca (ad esempio Google) gli atti parlamentari che contengono dati personali.