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Iran: attivisti, 382 esecuzioni e 967 nel braccio morte sotto Rohani

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Teheran, 25 ott. (AdnKronos/Aki) – Reyhaneh Jabbari è la 382esima persona a essere giustiziata da quando il presidente Hassan Rohani ha assunto il potere il 4 giugno del 2013. Lo denuncia il Centro di documentazione dei diritti umani dell’Iran, precisando che sono attualmente 967 le persone nel braccio della morte e che rischiano l’esecuzione. Secondo Amnesty International e Nessuno Tocchi Caino, però, molte delle esecuzioni in Iran avvengono in segreto e quindi il numero delle pene capitali eseguite potrebbe essere molto maggiore, ovvero pari a circa 700.
L’Iran assume così il triste primato di primo Paese al mondo per esecuzioni capitali, dopo la Cina. La pena di morte in Iran è prevista per omicidio, adulterio, stupro, omosessualità, reati legati alla prostituzione, alla droga, blasfemia, ”insulti al Profeta”, estorsione, corruzione, contrabbando d’arte, terrorismo, rapina a mano armata.