Baghdad, 28 dic. (AdnKronos/Washington Post) – L’Iran è sempre più coinvolto contro l’Is in Iraq, a livello militare. Come testimoniano fonti americane, irachene, e iraniane citate dal Washington Post, quest’anno il coinvolgimento di Teheran è aumentato drasticamente, uno sviluppo che per l’Amministrazione americana è “per il momento accettabile”, pur con il timore per il potenziale di rinnovato attrito con l’Iran.
Un esponente religioso iraniano vicino alla leadership iraniana testimonia dell’invio, da giugno, di oltre mille consiglieri militari in Iraq, così come di unità delle forze speciali, e di raid aerei e aiuti militari per oltre un miliardo di dollari. Le milizie sciite, inclusi gruppi che contrastarono le forze Usa fra il 2003 e il 2011, e i volontari sciiti finanziati a vario livello da Teheran e su cui conta sempre di più il governo iracheno, potrebbero avere raggiunto le dimensioni delle forze di sicurezza irachene.
Unità della Forza Quds del corpo delle Guardie rivoluzionarie iraniano si recano periodicamente in Iraq “per operazioni specifiche in coordinamento con i governi curdi e iracheni”, ha spiegato la fonte. E il loro comandante, Qassim Soleimani, è diventato il volto del coinvolgimento di Teheran, con le sue foto sul fronte ampiamente rilanciate sui social media. “E’ nostro amico e siamo molto orgogliosi della sua amicizia. Accogliamo chiunque arrivi per aiutarci a combattere contro Daesh. Non possiamo liberare il paese solo con le forze irachene”, ha confermato Hadi al-Amiri, il comandante della milizia sciita della Brigata Badr.