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Iraq: W.Post, lo Stato Islamico usa armi chimiche

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Baghdad, 24 ott. (AdnKronos/Washington Post) – I jihadisti dello Stato Islamico hanno usato in Iraq armi chimiche contro le forze governative che si opponevano alla loro avanzata. Lo sostiene il Washington Post, citando testimonianze e fonti irachene. Dei tre possibili attacchi dell’Is con il gas cloro denunciati dalle forze governative, l’unico confermato da fonti del ministero della Difesa di Baghdad è avvenuto il mese scorso. Gli 11 ufficiali di polizia sopravvissuti all’attacco, trasportati all’ospedale di Balad, un’ottantina di chilometri a nord della capitale irachena, presentavano tutti i segni di avvelenamento da cloro.
Gli attacchi rilanciano i timori che i miliziani dello Stato Islamico possano ricorrere sempre più spesso all’uso di armi chimiche nella loro offensiva militare in Iraq. Le ampie porzioni di territorio conquistate dai jihadisti comprendono anche l’area dove sorge un ex impianto per la produzione di armi chimiche dell’epoca di Saddam Hussein. Anche se, secondo gli esperti di armi chimiche, i circa 2.500 razzi contenenti agenti nervini che potrebbero essere caduti nelle mani dell’Is sarebbero probabilmente inutilizzabili. Gli ispettori internazionali li sigillarono all’interno di un bunker di cemento oltre 20 anni fa.
L’organizzazione per la proibizione delle armi chimiche il mese scorso ha affermato che il gas cloro, ampiamente usato durante la Prima Guerra Mondiale, è stato impiegato “sistematicamente” nei villaggi della Siria settentrionale. Il governo Usa ha finora sempre accusato degli attacchi il regime di Damasco, ma per quanto riguarda l’Iraq, erano anni che il gas non veniva impiegato in battaglia.