Home Nazionale Israele sull’orlo della guerra. Netanyahu: “Nessuna tregua”

Israele sull’orlo della guerra. Netanyahu: “Nessuna tregua”

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(AdnKronos) – Aumenta il bilancio delle vittime a Gaza dopo una nuova notte di raid israeliani sulla Striscia. Secondo l’agenzia di Hamas Alray, le persone uccise, dopo 48 ore di bombardamenti, sarebbero almeno 73, oltre 550 i feriti. Prosegue anche il lancio di razzi di Hamas su Israele, dove a Tel Aviv, alle 8 (ora locale) le sirene di allarme hanno suonato per la seconda mattina consecutiva, seguite da alcune detonazioni. L’emittente israeliana Channel 2 ha riferito che 5 razzi palestinesi sono stati intercettati dal sistema di difesa missilistica Iron Dome, sebbene fonti militari israeliane abbiano al momento confermato l’abbattimento di un solo razzo.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, parlando ai membri della Commissione Esteri e Difesa della Knesset, ha detto che un cessate il fuoco con Hamas non è in agenda. Rispondendo al presidente della Commissione, Zeev Elkin , che chiedeva un inasprimento delle misure contro la Striscia, Netanyahu ha spiegato che Israele non taglierà le forniture di energia elettrica e acqua a Gaza. “I consiglieri legali non ce lo permetteranno”, ha affermato il premier israeliano aggiungendo che Israele non intende comportarsi in guerra come fatto da altri Paesi. “Non possiamo fare quello che i russi hanno fatto ai ceceni”, ha detto Netanyahu secondo quanto riporta Haaretz.
La decisione di espandere la portata dell’Operazione Confine Protettivo con un’invasione di terra di Gaza verrà presa nei prossimi 2-3 giorni. “Stiamo considerando ogni cosa. Abbiamo molti obiettivi da colpire dall’alto, la decisione sui tempi di un’operazione sul terreno arriverà nei prossimi due o tre giorni”, ha detto una fonte militare israeliana citata da Ynet.
Le Brigate al-Quds, braccio armato della Jihad Islamica, annunciano di essere “pronte” per rispondere a un “attacco via terra” da parte di Israele. “Non ci sono negoziati seri in corso per fermare l’escalation delle violenze e siamo pronti all’attacco via terra”, hanno annunciato le Brigate al-Quds, come riporta l’agenzia di stampa palestinese Maan.
Le autorità egiziane intanto hanno riaperto il valico di Rafah con la Striscia di Gaza per consentire l’ingresso nel paese dei palestinesi rimasti feriti nei raid condotti da Israele. Lo Stato ebraico dal canto suo ha mobilitato 20mila riservisti nel caso di una possibile offensiva di terra nella Striscia di Gaza. All’inizio delle operazioni militari, il governo ha stabilito che il numero di riservisti che potranno essere richiamati in servizio potrà salire fino a 40mila. Nelle ultime 48 ore, l’aviazione dello Stato ebraico ha colpito almeno 750 obiettivi nella Striscia. Si tratta dell’offensiva più intensa dal novembre del 2012.