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Kiev: avanti con l’offensiva militare a Donetsk

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Roma L’offensiva militare ucraina a Donetsk proseguirà, malgrado la richiesta della Russia per una fine immediata delle operazioni nelle regioni dell’est del Paese. Lo hanno annunciato sia il ministero della Difesa che il ministro degli Interni Arsen Avakov rendendo noto che è stato ripreso il controllo dell’aeroporto della città che era stato occupato lunedì dalle forze separatiste.
“I nostri oppositori hanno subito perdite significative, noi nessuna”, ha aggiunto Avakov senza precisare altro. In un raid aereo, ha detto inoltre il ministro, i militari hanno distrutto un campo di addestramento nella vicina regione di Luhank. “L’operazione in corso a Donetsk proseguirà fino a che non saranno annientati tutti i terroristi o non si saranno arresti”, ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa, Olexiy Dmytrashovskyi precisando che nei combattimenti di lunedì sono stati uccisi circa 200 separatisti, una notizia che non ha ricevuto altre conferme ma che anzi è stata smentita da fonti locali. L’autoproclamato governatore della Repubblica autonoma di Donetsk Pavel Gubarev ha infatti denunciato 35 morti e il ferimento di 15.
Proseguono i combattimenti – Gli scontri sono iniziati per il controllo dell’aeroporto di Donetsk, in un tentativo di impedire l’arrivo del nuovo presidente Petro Poroshenko, che domenica sera aveva annunciato l’intenzione di compiere il suo primo viaggio nell’est dell’Ucraina. All’assalto dei filorussi, Kiev ha risposto con attacchi aerei e con un assalto dei militari alle postazioni dei separatisti. Martedì mattina, milizie separatiste hanno fatto irruzione allo stadio di hockey Druzhba, sempre a Donetsk, appiccando il fuoco all’infrastruttura ricostruita nel 2010. Il servizio per il controllo delle frontiere ucraino ha inoltre denunciato che nella notte una colonna di camion con a bordo uomini armati ha attraversato il confine con la Russia, diretti alla città ucraina di Antratsit, senza autorizzazione. In uno scontro a fuoco con i militari al confine, uno dei combattenti è rimasto gravemente ferito.
Osce: persi contatti con quattro osservatori – Non solo. L’Osce ha perso i contatti con uno dei gruppi di osservatori in missione a Donetsk. Lo rende noto l’Organizzazione per la cooperazione e la sicurezza in Europa precisando che è da lunedì sera che si sono interrotte le comunicazione con quattro tecnici della missione speciale di monitoraggio impegnati in quel momento in un servizio di pattuglia di routine a est di Donetsk. I quattro osservatori sono un turco, un estone, un danese e uno svizzero, precisa all’Adnkronos il portavoce della missione Michael Bociurkiw. Non è noto, ha aggiunto, se nella zona in cui si trovavano quando si sono persi i contatti, erano in corso combattimenti.
Putin a Renzi: fermare immediatamente operazione punitiva – Martedì il presidente russo Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con il premier Matteo Renzi. I due leader, riferisce l’ufficio stampa del Cremlino citato dall’agenzia di stampa russa Itar Tass, si “sono scambiati le loro opinioni sulla situazione in Ucraina nel contesto delle elezioni presidenziali che si sono tenute il 25 maggio”. Il leader del Cremlino ha quindi “sottolineato la necessità di porre fine immediatamente all’operazione punitiva dell’esercito nelle regioni sudorientali e l’instaurazione di un dialogo pacifico di Kiev con i rappresentanti delle regioni”. Il Cremlino ha anche reso noto che nel corso della telefonata, i due leader di “sono scambiati le condoglianze per la tragica morte del giornalista italiano, Andrea Rocchelli, e del suo accompagnatore, il cittadino russo Andrei Mironov”, uccisi sabato pomeriggio nell’est dell’Ucraina.
Mogherini: recuperate salme Rocchelli e interprete – Mentre il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha annunciato che le loro salme sono state recuperate e verranno condotte a Kiev dove le aspettano i familiari.