Home Nazionale Kiev-filorussi, accordo per cessate il fuoco. Nato: “Presenza continua in Est Europa”

Kiev-filorussi, accordo per cessate il fuoco. Nato: “Presenza continua in Est Europa”

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(AdnKronos) – Ucraina e ‘premier’ separatisti di Donetsk e Luhansk hanno firmato a Minsk un accordo per il cessate il fuoco in vigore alle sei di venerdì sera (ora di Minsk, le 17 in Italia). Lo ha reso noto l’agenzia di stampa russa Interfax.
Dopo la firma dell’accordo il presidente ucraino Petro Poroshenko ha reso noto di aver ordinato ai militari impegnati nel sud est del Paese di cessare ogni ostilità (che negli ultimi giorni è diventata resistenza) e dato istruzioni al ministero degli esteri di monitorare il rispetto della tregua insieme agli osservatori dell’Osce. La riunione di Minsk durata due ore si è conclusa con la firma di un accordo in più di dieci punti, come ha reso noto in seguito l’inviata dell’Osce Heidi Tagliavini. Oltre alla tregua è previsto anche lo scambio di prigionieri.
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto che le nuove sanzioni dell’Unione Europea contro la Russia potranno essere sospese se terrà l’accordo per il cessate il fuoco siglato a Minsk.
A intervenire sulla questione ucraina è stato anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in conferenza stampa al termine del vertice Nato a Newport, nel Galles. “Non possiamo dire che il problema è risolto, ma ci muoviamo come ci siamo mossi in queste settimane e mesi sempre con un lavoro di frizione e acceleratore – ha sottolineato il premier – Si tratta di tenere in piedi il canale del dialogo e continuare a verificare la concretezza dei passi in avanti fatti, che non possono essere voli pindarici ma concreti. E’ un lavoro da verificare ora dopo ora nelle prossime ore, complicate e dense di speranza”.
Vertice Nato – In una conferenza stampa al summit della Nato, il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Anders Fogh Rasmussen, ha annunciato che la Nato ha deciso di “mantenere un’attività e una presenza continua nei Paesi dell’Est Europa dell’Alleanza”. La presenza, ha spiegato, sarà effettuata “a rotazione” ed è una risposta alla crisi in Ucraina e al coinvolgimento della Russia.
Piano d’intervento rapido – La Nato, ha detto Rasmussen, ha anche approvato il nuovo piano di intervento rapido, il Readiness Action Plan, per “rafforzare la nostra difesa collettiva”. Inoltre, all’interno della Forza di reazione della Nato, ha continuato Rasmussen al vertice di Newport, è stata decisa la creazione della ‘punta di lancia’, una forza da dislocare rapidamente sul terreno in caso di necessità. Questa forza “includerà diverse migliaia di soldati dei reparti di terra, pronti a muoversi in pochi giorni, con il supporto dell’aviazione, della marina e delle forze speciali”. Dopo il summit la Nato studierà i dettagli tecnici della nuova forza, che disporrà anche di strutture di accoglienza, delle basi-deposito che i Paesi Baltici, Polonia e Romania si sono proposti di ospitare.
Iraq – Quanto all’Iraq, la Nato valuterà eventuali richieste di assistenza da parte del governo iracheno per fronteggiare lo Stato Islamico, ma fino ad ora non è stato chiesto alcun intervento militare dell’Alleanza. “Accolgo positivamente il fatto che alcuni Paesi membri della Nato abbiano contribuito in modi differenti ad aiutare l’Iraq – ha spiegato Rasmussen – ma non c’è stata alcuna richiesta per un coinvolgimento della Nato in azioni militari. Nella nostra discussione ci siamo concentrati sull’assistenza nella costruzione della difesa, posto che riceviamo una richiesta in questo senso del governo iracheno”.
Dieci Paesi, tra cui l’Italia, formeranno una coalizione contro lo Stato islamico. Lo hanno annunciato fonti britanniche a margine del vertice dell’Alleanza atlantica, precisando che l’iniziativa, guidata dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, comprende Italia, Francia, Germania, Danimarca, Polonia, Turchia e Canada. Il decimo Paese non fa parte della Nato ed è l’Australia. Questo gruppo di Paesi formano quella che gli Stati Uniti hanno definito la “core coalition”. “Questo è il gruppo centrale che formerà una coalizione più larga ed estesa necessaria per affrontare questa sfida” ha detto il segretario alla Difesa americano Chuck Hagel.
Al termine del vertice in Galles il premier Renzi in conferenza stampa ha affermato che “la risorsa più grande di cui la Nato ha bisogno è la politica”. Per Renzi, inoltre, “che la Nato abbia basi nei Paesi membri è naturale e logico non ci vedo alcun tipo di elemento di preoccupazione. Non è un problema”.
“Abbiamo già fatto dei passi in avanti per aiutare l’Iraq e le popolazioni del Kurdistan. Il segretario di Stato Usa John Kerry ci ha proposto la creazione di una ‘core coalition’ di cui noi siamo parte” ha spiegato. Qualora la coalizione, ha aggiunto, dovesse agire militarmente contro le milizie dell’Is “non farà naturalmente un intervento di terra”.