Home Nazionale L.stabilità: confronto Roma-Bruxelles su manovra, attesa lettera Ue

L.stabilità: confronto Roma-Bruxelles su manovra, attesa lettera Ue

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Roma, 20 ott. (AdnKronos) – Sarà una lettera informale di chiarimenti quella che la Commissione europea recapiterà all’Italia sulla legge di Stabilità entro mercoledì. La missiva rientra infatti nella normale interlocuzione sull’asse Roma-Bruxelles, dopo l’invio il 15 ottobre del documento programmatico da parte del governo (che recepisce misure e coperture dell’ex Finanziazia) e prima di un eventuale parere Ue del 29 ottobre (in caso di bocciatura). “I contatti fra la Commissione e i governi dei Paesi membri sono costanti”, ha detto il portavoce del commissario Ue agli Affari economici, Jyrki Katainen, rispondendo ad una domanda in merito.
La richiesta di chiarimenti è una mossa ampiamente attesa davanti ad un Paese che ha annunciato per la terza volta il rinvio del pareggio di bilancio, al 2017, e che rallenta vistosamente il percorso di riduzione del deficit dallo 0,7% concordato inizialmente, al ben più modesto 0,1%. Il minimo indispensabile per lasciare il disavanzo appena sotto l’asticella del 3% imposto dalle regole Ue.
Bruxelles, che in questa fase si limiterà a chiedere i motivi di queste scelte, avrebbe avuto margine per bocciare la manovra, ma (e molti economisti anche vicini alla Commissione concordano su questo) avrebbe sposato una linea di rigore ed ortodossia nell’attuazione delle regole comunitarie poco consona rispetto alla congiuntura economica, con una crescita che langue in tutta la zona euro, Italia in primis.
In tutto ciò gli impegni assunti dall’Italia sulle riforme danno al governo un certo margine di sicurezza per lo meno fino a giugno quando approderanno all’Ecofin le countries specific raccomandations. E’ in quella sede che la Commissione Juncker potrebbe proporre l’eventuale procedura di infrazione contro i conti pubblici italiani. Rischio che sarà scongiurato se l’Italia darà seguito concreto all’annunciata svolta in materia di lavoro, giustizia, snellimento della macchina burocratica.
E saranno questi i punti che l’Italia metterà nero su bianco nella missiva alla Ue per giustificare lo slittamento del close-to-balance: le circostanze eccezionali, quali sono la recessione e i segnali di deflazione, consentono un rallentamento dell’aggiustamento a fronte della promessa di attuare le riforme a lungo attese.
Intanto il primo giudizio Ue sulla manovra potrebbe arrivare il 29 ottobre, ma solo se il parere di Bruxelles fosse negativo. Il verdetto ufficiale sulle 28 leggi di bilancio è infatti atteso il 5 novembre, con le previsioni d’autunno. Infine, entro il 30 novembre deve arrivare il via libera definitivo. E, in caso di gravi inadempienze, il Governo ha poi 15 giorni per riscrivere il testo della legge. Sul fronte interno, invece, l’ex Finanziaria, dopo il passaggio al Colle, arriverà in Parlamento e contestualmente verrà pubblicata sul sito del Mef.