(AdnKronos) – Già oggi in Italia, prosegue Realacci, “sono 1.600 l’anno le vittime dell’amianto, ma la situazione è destinata a peggiorare ulteriormente: vista la grande diffusione dei manufatti in amianto nel nostro Paese è atteso il picco di morti per mesotelioma pleurico nel 2025 e da qui ad allora si stimano almeno altre 25 mila vittime”.
Secondo le stime di Cnr, Ispesl e Legambiente, rileva, “ci sono ancora 32 milioni di tonnellate di amianto sparse per il territorio nazionale e sono 34.148 i siti ancora da bonificare tra edifici pubblici e privati, cave, reti idriche ed ex siti industriali, da Casale Monferrato a Broni in provincia di Pavia, fino alla Isochimica di Avellino. Di queste 32 milioni di tonnellate, nonostante la legge per la cessazione dell’uso dell’amianto, la numero 257 del 1992, prescrivesse la bonifica di tutti i siti inquinati, ne sono state rimosse e smaltite legalmente appena il 2%. Una percentuale davvero esigua che da la misura dell’urgenza di un intervento in questa direzione”.
Considerando che la più efficace misura di bonifica e rimozione dell’amianto dagli edifici esistenti fu il cosiddetto ‘bonus eternit’, ovvero un maggiore incentivo per la sostituzione di tetti in amianto con pannelli fotovoltaici previsto dal vecchio Conto Energia fino al luglio del 2013 e grazie al quale sono stati rimossi circa 20 chilometri quadri di amianto, conclude Realacci, “l’Odg da me presentato e accolto dal Governo chiede all’esecutivo di estendere il credito di imposta del 65% per la riqualificazione energetica degli edifici anche agli interventi di bonifica e rimozione di manufatti in amianto, di includere nella platea dei beneficiari anche le imprese e di stabilizzare questa importante misura”.