Home Nazionale L. Stabilità: tagli ministeri su tavolo P.Chigi, martedì il Def

L. Stabilità: tagli ministeri su tavolo P.Chigi, martedì il Def

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Roma, 26 set. (AdnKronos) – Chiuso il confronto tra il Tesoro e i vari dicasteri sulla spending review, il dossier approda agli inizi della prossima settimana a Palazzo Chigi con l’obiettivo di mettere sul tavolo le cifre destinate a gran parte delle coperture delle misure della Legge di Stabilità. Intanto, è previsto per martedì 30 l’approdo in Cdm della nota di aggiornamento al Def, con una drastica riduzione delle stima del pil 2014 (-0,2%) e un conseguente ritocco del rapporto deficit/pil al 2,8%.
Con questo quadro di finanza pubblica ben chiaro, da lunedì il gruppo misto formato dal ministero dell’Economia e dagli esperti del premier Renzi lavorerà sulle ipotesi di tagli in base delle proposte di ‘self spending review’ dei ministeri. Di questo ovviamente parleranno il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e Renzi nei consueti incontri che riprenderanno la prossima settimana.
Certo è che non verranno chiusi i ministeri due ore prima per tagliare i costi, ma le risorse in arrivo dalla revisione della spesa al momento appaiono inferiori alle attese, intorno a 1,5 mld. Cifra che, così com’è, non basterebbe a colmare le uscite necessarie per la conferma del bonus Irpef, circa 7 mld o il taglio del cuneo fiscale alle imprese per il quale servono almeno 2,5 mld, fronte quest’ultimo nel quale si ipotizza di intervenire sui contratti a tutele crescenti, legando dunque l’intervento alle disposizioni del Jobs Act.
Tra le ipotesi sul tavolo per rilanciare i consumi, sarebbe invece tramontata quella di anticipare il 50% del versamento del Tfr ai lavoratori del settore privato a fine anno per l’impatto che avrebbe sulle aziende. In Legge di Stabilità andranno poi le spese indifferibili come missioni internazionali, rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e fondi per il trasporto, circa 4 mld. Altri 3 mld dovrebbero invece essere reperiti per evitare il taglio delle detrazioni fiscali previste dalle clausole di salvaguardia sui conti pubblici inserite dal governo Letta.
L’ex Finanziaria, che sarà approvata dal Cdm entro il 15 ottobre, dovrebbe avere un’entità che oscilla tra i 15 e i 20 mld, il tutto in un difficile equilibrio tra uscite, coperture e correzione dei conti per restare entro il vincolo Ue del 3%. Su questo lavoro peserà l’attesa revisione al ribasso del pil 2014 che sarà contenuta nella nota di aggiornamento al Def da presentare il primo ottobre.
La crescita quest’anno dovrebbe segnare infatti una contrazione dello 0,2%, ben al di sotto dello 0,8% indicato dal governo lo scorso aprile, con relative ripercussioni sul deficit che dovrebbe attestarsi al 2,8%, contro il 2,6% previsto in primavera. Resta poi il nodo sul pareggio del bilancio, che potrebbe slittare per la seconda volta: al 2017 invece che al 2016.