Home Attualità La Fia sull’incidente di Bianchi: “Non rallentò abbastanza”

La Fia sull’incidente di Bianchi: “Non rallentò abbastanza”

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Parigi, 3 dic. (AdnKronos) – Jules Bianchi “non ha rallentato abbastanza per evitare di perdere il controllo
” della sua Marussia. E’ questa, secondo la relazione dell’Accident Panel della Fia (Federazione internazionale dell’automobile), una delle cause del gravissimo incidente occorso al pilota francese Jules Bianchi durante il Gp del Giappone dello scorso 5 ottobre sul tracciato bagnato di Suzuka.
“L’analisi degli eventi che hanno portato all’incidente di Bianchi -si legge nelle conclusioni del documento di 396 pagine- indica che una serie di fattori determinanti possono aver contribuito a provocare lo schianto, anche se nessuno è stato l’unica causa”. Bianchi ha perso il controllo della sua monoposto nel corso del 43° giro alla curva 7, dove l’acqua ha invaso la traiettoria semiasciutta. Nello stesso punto del tracciato, nella 42a tornata, era uscita di pista la Sauber di Adrian Sutil. Bianchi, come è noto, ha attraversato la via di fuga e si è schiantato contro la gru che stava rimuovendo la monoposto del pilota tedesco.
La dinamica dell’incidente ha sollevato perplessità sulla condotta dei commissari. “Le azioni intraprese dopo l’incidente di Sutil -si legge nella relazione- sono state coerenti con le regole e con la loro interpretazione relativa ai 384 incidenti avvenuti nei precedenti 8 anni. In base all’analisi dei fatti, “non c’è alcuna ragione per cui la Safety Car dovesse essere mandata in pista prima o dopo l’incidente di Sutil”.
Oltre alla condotta del pilota, che non ha decelerato a sufficienza mentre erano esposte le doppie bandiere gialle, ha influito il mancato funzionamento del sistema FailSafe: avrebbe dovuto ridurre la potenza della Marussia non è entrato in azione perché il sistema di ‘breakbywire’, per la gestione della frenata, si è rivelato incompatibile. Lo sfortunato pilota francese si è schiantato contro la gru di 6500 kg alla velocità di 126 km/h, riportando gravissime lesioni cerebrali. Nemmeno la chiusura dell’abitacolo, con ogni probabilità, avrebbe evitato le terribili conseguenze.