Home Nazionale La moglie dell’allenatore posò per Playboy, tifosi di una squadra araba in rivolta

La moglie dell’allenatore posò per Playboy, tifosi di una squadra araba in rivolta

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Roma Sono passate solo poche ore da quando il campione rumeno Laurentiu Reghecampf ha firmato il contratto per allenare per due anni la squadra saudita di calcio al-Hilal e già i suoi tifosi lo vorrebbero fuori dal campionato e dal paese. Sotto la lente degli appassionati di calcio non sono finite tanto le doti dell’ex calciatore, quanto sua moglie, Ana Maria Prodan. Il curriculum della donna, in effetti, non è proprio conforme alla sharia, il diritto islamico: è un’ex coniglietta di Playboy, oltre che una nota frequentatrice dei casinò di Las Vegas. Come se non bastasse, è una donna manager molto intraprendente, nonché la agente del marito e prima agente di sesso femminile riconosciuta dalla Fifa in Romania.
La Prodan è un personaggio noto alle cronache calcistiche e non. La rivista britannica ‘The spoiler’, una sorta di tabloid del calcio, l’ha definita come agente e modella “che odia i pantaloni”, con un riferimento alle sue foto osé che circolano in rete. Non è chiaro se la donna rumena si trasferirà a Riad insieme al marito, ma intanto i tifosi di al-Hilal le dedicano commenti spietati e minacciano di voltare le spalle alla loro squadra del cuore. “La moglie dell’allenatore di al-Hilal lavora come presidente di club, attivista, agente ed è dedita al vizio – scrive su Twitter l’utente @faisalalmohlaki – Il mio commento è: se un allenatore non è capace di controllare sua moglie, come può controllare (il calciatore, ndr) Nawaf al-Abed?”
Un altro tifoso, @A_Al3li_, ha twittato l’immagine di un’auto della polizia religiosa saudita, commentando: “Ana Maria Prodan, moglie e agente di Reghecampf, lavora in un club di spogliarelliste, lasciate che le mandi questa foto, forse può esserle utile”. Altri utenti sono meno ironici. “E’ una modella di riviste pornografiche, non deve entrare nel paese”, scrive @tntaws. Altri, come @AllehibiF, la definiscono come “dipendente dal gioco d’azzardo”. E’ inoltre stato lanciato l’hashtag No_To_Reghecampf_Yes_To_Sami, che si riferisce all’ex allenatore di al-Hilal, Sami al-Jaber. E anche i media arabi le riservano commenti pungenti: “Se si trasferisce in Arabia Saudita – si legge sul sito della tv al-Arabiya – dovrà coprire il suo corpo un po’ di più quando è in pubblico, o avrà problemi con la polizia religiosa”.