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La Terra è in gravissima crisi, necessario agire immediatamente

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Roma, 31 mar. – (Adnkronos)- La Terra che noi chiamiamo ‘casa’ è in gravissima crisi ma ci sono ancora margini di azione per poter contrastare le cause del clima che cambia. Nel rapporto sul clima diffuso oggi dall’Ipcc, il Panel Intergovernativo sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite, a Yokohama, Giappone, mostra nella maniera più chiara e inequivocabile che la situazione è grave. “Siamo vicini a mancare la possibilità di limitare il riscaldamento di 1,5 °C oltre i livelli preindustriali. Ciò sottolinea la necessità di un’azione immediata se vogliamo restare al di sotto dei 2 °C, o comunque vicino” scrivono gli scienziati nella seconda sezione WGII del Rapporto diffusa oggi.
I dati del secondo dei tre capitoli -che segue la WGI diffusa a settembre e che precede la WGIII che sarà consegnata ai governi in aprile- preparati dai maggiori esperti appartenenti al Panel, cui seguirà una sintesi finale, confermano infatti che il cambiamento climatico è una realtà, sta avvenendo ora e sta colpendo le vite e il benessere di intere popolazioni così come quello di ecosistemi delicati alla base di importanti cicli vitali. Il documento, inoltre, fornisce una stima degli impatti, l’adattamento e la vulnerabilità dei sistemi umani e dei sistemi naturali, gli impatti già avvenuti e gli scenari di rischio del cambiamento climatico, insieme alle azioni possibili di adattamento.
Per questo i massimi esperti del Wwf lanciano al loro volta un appello perchè “si agisca ora”. “Il rapporto per la prima volta sottolinea la marcata differenza tra ciò che la Terra potrebbe essere se agiamo ora per tagliare le emissioni di gas serra, che attualmente provengono per la maggior parte dall’uso dei combustibili fossili, e quello che potrebbe accadere in assenza di azioni veloci e adeguate” afferma Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia.
Sono centinaia le pagine che compongono l’imponente Rapporto dell’Ipcc, suddiviso in tre sezioni e scritto da tre diversi gruppi di lavoro. Il primo team, quello che ha redatto il gruppo WGI, ha analizzato gli aspetti fisici che influenzano il cambiamento climatico in una relazione pubblicata il 27 settembre scorso, mentre il secondo gruppo di lavoro WGII, che presenta oggi i risultati degli studi si è focalizzato sugli aspetti di adattamento e resilienza al cambiamento climatico. Infine, ad aprile, il terzo gruppo di lavoro WGIII presenterà ai governi le proposte su come i policy maker possano intervenire per mitigare il cambiamento climatico.
“Questo report -incalza Gianfranco Bologna- ci pone dinanzi a due scelte: tagliare le emissioni ora e investire in azioni di adattamento e avere un pianeta su cui gravano rischi affrontabili, seppur a fatica e con grandi costi, oppure, non fare nulla e prepararci a un mondo di rischi e impatti devastanti e fuori controllo”. Il Report, osserva il direttore scientifico del Wwf Italia- è molto chiaro su questo punto: non c’è da aspettare”. Siamo ancora in tempo per limitare i danni, sottolinea Bologna, “adottando tutte le forme di adattamento possibili rispetto agli effetti che vediamo oggi”.
Ma, “senza azioni immediate e specifiche” per eliminare le emissioni di gas serra, “gli effetti saranno ben più gravi e oltre i limiti di un possibile adattamento” è la forte spinta che arriva da Bologna. “Speriamo che il prossimo report Ipcc che verrà reso noto a Berlino in aprile darà indicazioni chiare sulle soluzioni attuabili” è l’auspicio dell’esponente dell’associazione ambiwntalista. Per Mariagrazia Midulla, responsabile clima&energia del Wwf Italia, “è evidente che esiste un enorme divario tra quanto la comunità scientifica ci dice non da oggi, ma da almeno 20 anni, e ciò che i governi hanno finora messo in atto”.
“I dati parlano chiaro, ma il dibattito politico non produce la virata necessaria” è il j’accuse di Midulla. Che avverte: “Siamo tutti a rischio, il Mediterraneo è tra le aree che potrebbero essere maggiormente colpite, ma le persone e Paesi più poveri sono ancor più vulnerabili”. Tutti i Paesi, quindi, è l’analisi di Midulla, “devono agire, a cominciare dall’Unione Europea che deve provvedere a varare un pacchetto ambizioso sul clima e l’energia per il periodo post 2020, includendovi forti target per la riduzione delle emissioni di gas serra, per le energie rinnovabili e per il risparmio e l’efficienza energetica”.
E deve farlo, taglia corto la responsabile clima&energia del Wwf Italia, “prima del Summit sul cambiamento climatico che il segretario generale delle Nazioni Unite, BanKi-moon, ha organizzato per settembre”, in modo da “stimolare al massimo il negoziato sul clima nell’ambito della Convenzione Quadro sui Cambiamenti Climatici (Unfccc), a dicembre”.