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L’assessore Stefania Magi accoglie le bimbe palestinesi ospiti delle famiglie aretine

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L’assessore Stefania Magi accoglie le bimbe palestinesi ospiti delle famiglie aretine

Esattamente un mese fa, si era svolto il torneo di calcio allo stadio tra la Nazionale Italiana Federazione Master, l’Associazione asd ex giocatori Hellas Verona, la Rappresentativa italiana magistrati e la Rappresentativa all star amici del don. Dove il “don” è il parroco di Campoluci Paolo De Grandi.

È lui, assieme ad Adriana Sigilli, l’animatore del progetto “Bambini senza confini”, gestito attraverso l’associazione Oasi di Pace, che raccoglie fondi a favore di bambini palestinesi: uno dei modi di raccolta è costituito dagli incassi dei tornei di calcio.

Grazie quindi al torneo svoltosi ad Arezzo sono stati acquistati biglietti aerei e visti per far giungere dai Territori Palestinesi 25 bambini ospitati per una settimana da famiglie di Campoluci e Castelluccio. Don Paolo e i piccoli sono stati ricevuti dall’assessore all’integrazione del Comune di Arezzo Stefania Magi: “ad Arezzo vivono, su 100.000 abitanti, ben 11.000 stranieri di diverse nazionalità, dunque la nostra è una città che crede nell’incontro e nel fatto che la diversità arricchisce. È perciò un piacere ospitare queste giovani palestinesi nell’aula consiliare, future ‘ambasciatrici’, come tutto il mondo si augura, di pace. Recentemente ho conosciuto la realtà di Hebron che mi ha confermato l’importanza di un lavoro costante per creare le condizioni di una convivenza positiva tra popoli diversi. Dai numerosi colloqui avuti, ho scoperto che non esiste uno spazio comune di dialogo fra israeliani e palestinesi, che sia una piazza o che sia un pub. Quando ad Arezzo gli stranieri si incontrano, scoprono di condividere gli stessi argomenti: famiglia, scuola, sport. Probabilmente sarebbe lo stesso se s’incontrassero i ragazzi israeliani e i ragazzi palestinesi. Se le persone parlano, giocano assieme contribuiscono ad abbattere ogni muro. Perché i muri separano dagli amori possibili, non difendono dagli odi”.

I referenti del progetto Adriana Sigilli e il parroco Paolo De Grandi hanno sottolineato che “la presenza di queste ragazze qui in Italia è il segnale di come sia interesse creare un ponte stabile e duraturo tra Italia e Palestina. Se lo sport è un piccolo tassello nel grande mosaico della pace, il nostro sogno in questo percorso di convivenza, attuale visti i mondiali in Brasile, è che un giorno siano proprio le nazionali di Israele e Palestina a incrociare i loro destini sportivi in un campo da calcio”.