Home Attualità L’attore aretino Daniele Marmi sarà il padrino della XIX edizione del Festival Nazionale di Teatro Spontaneo

L’attore aretino Daniele Marmi sarà il padrino della XIX edizione del Festival Nazionale di Teatro Spontaneo

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L’attore aretino Daniele Marmi sarà il padrino della  XIX edizione del Festival Nazionale di Teatro Spontaneo

L’attore aretino Daniele Marmi, che ha partecipato a vari spettacoli del Teatro stabile di Torino, di Zelig Off e ha preso parte a vari film televisivi, sarà padrino d’eccezione, venerdì 30 maggio ore 21 presso il Centro di Aggregazione Sociale Fiorentina (ingresso libero), Via Vecchia 11 (Porta S. Clemente), compatibilmente con i propri impegni professionali, in occasione delle premiazioni della XIX edizione del Festival Nazionale di Teatro Spontaneo – ingresso gratuito.

Durante la serata, condotta da Luca Caneschi, le molte autorità cittadine presenti e gli attori aretini Santino Mazzini, ai più conosciuto come il Guerriero, premieranno il miglior attore-attrice e gli spettacoli scelti dalla Giuria come primo e secondo classificato per la categoria in vernacolo e in lingua italiana. Sarà inoltre assegnato il premio Nocentini, in base alla decisione del pubblico, chiamato ad esprimere il proprio voto su tutti e  otto gli spettacoli a concorso. Da quest’anno sarà consegnato anche un premio alla miglior regia, intitolato ad Attilio Vergni. La serata proseguirà all’insegna del buon  teatro con tre atti unici di Cechov, messi in scena dalla compagnia Primancera, sotto l’attenta regia di Moreno Betti. Anton Cechov, scrittore russo della seconda metà dell’800, è universalmente riconosciuto come l’autore teatrale dalle cui opere è nato il teatro moderno come oggi lo conosciamo, lo viviamo e lo pratichiamo. In Cechov non ci sono trame complesse, non ci sono vicende sbalorditive né finali mozzafiato o sorprendenti. In Cechov troviamo ciò che l’occhio dello scrittore/drammaturgo ha osservato con pazienza infinita, ciò che ha registrato certosinamente dei personaggi, i loro tic, i loro modi di muoversi e di parlare e poi l’alchimia di mettere i personaggi insieme, sembrerebbe quasi a caso, semplicemente per vedere cosa succede.  L’anniversario, Una domanda di matrimonio e L’Orso sono tre pezzi brillanti, non banali, realistici e pieni di passioni vere sincere e non artificiali. Passioni che possiamo benissimo trovare in noi e nel nostro vissuto. E questa è la magia del teatro di Cechov che ci da la possibilità di indagare sulle emozioni vere.

La Compagnia Primancèra (dall’aretino prima ‘n c’era) nasce nel 1997 da un progetto della Circoscrizione e del Centro Aggregazione Sociale Fiorentina. Studenti, pensionati, casalinghe e impiegati costituiscono il nucleo principale del gruppo teatrale, che ha fatto la scelta di portare in scena spettacoli in vernacolo, nella convinzione che il dialetto non sia un limite linguistico, ma un punto di forza, in grado di parlare del particolare, rimandando a concetti universali. Durante questi anni la Compagnia ha rappresentato, traducendole nel nostro dialetto, opere di Molière, di Feydeau o della migliore tradizione napoletana; non sono mancati consenso del pubblico e  premi delle giurie per le interpretazioni degli attori e per la qualità degli spettacoli.