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Lavoro: Capezzone, riforma non c’è, scritta sull’acqua

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Roma, 8 ott. (Adnkronos) – “La riforma del lavoro non c’è. E’ scritta sull’acqua. E’ ambigua e aperta alle più varie interpretazioni, tutte affidate al futuro decreto delegato (che nessuno sa come e quando sarà scritto)”. Lo dichiara Daniele Capezzone, Forza Italia, presidente della commissione Finanze della Camera.
“Da opposizione riformatrice – aggiunge – se il governo fosse stato serio, saremmo stati pronti a votare una vera riforma del lavoro. Non la fiducia al governo Renzi, naturalmente, ma la legge se fosse stata una vera riforma, positiva per il Paese, in grado di aiutare i giovani e i meno giovani a trovare un lavoro. A Renzi diciamo: benvenuto nel XXI secolo, ma deve avere il coraggio di andare fino in fondo. Non solo a parole, anche nei fatti. E nei fatti (il testo che è all’esame del Senato), non possiamo votare una cambiale in bianco, una delega troppo vaga, ambigua, che non riforma nulla e che nei decreti attuativi può trasformarsi addirittura in una controriforma, in un passo indietro”.
“Nel nostro partito – prosegue Capezzone – alcuni hanno legittimamente e in buona fede sperato che Renzi avesse il coraggio di andare fino in fondo, invece come personalmente temevo dall’inizio, Renzi ha ceduto: con la conferma del reintegro non solo nei casi di licenziamento discriminatorio – dov’è sacrosanto – ma anche per quelli di natura disciplinare, ha siglato un compromesso al ribasso con i sindacati e la vecchia sinistra del suo partito. E in pratica, rientra dalla finestra ciò che si era appena fatto uscire dalla porta: cioè tutta l’incertezza e l’imponderabilità causata da un’ampia discrezionalità dei giudici nell’applicazione della norma”.
“A preoccuparci poi non è solo l’ambiguità che resta sull’articolo 18, ma sono anche la possibile riduzione delle forme contrattuali e gli ulteriori costi che potrebbero essere chiamate a sopportare le piccole e medie imprese”, conclude.