Home Nazionale Lavoro: Fioroni, Pd si gioca tutto, sì a cambio radicale su art. 18

Lavoro: Fioroni, Pd si gioca tutto, sì a cambio radicale su art. 18

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Roma, 29 set. (Adnkronos) – “Sono favorevole al cambiamento radicale dell’articolo 18, rimodulando le garanzie a suo tempo inserite in questa parte dello Statuto dei lavoratori”. Lo mette in chiaro Beppe Fioroni in un intervento su ‘Il tempo’ in vista della Direzione del Pd di oggi sul jobs act. L ‘esponente dem sottolinea come il Pd stia “affrontando un nodo importantissimo della organizzazione del mondo produttivo: guai a immaginare che la rinuncia a un atto di coraggio, deprimendo il senso di un necessario intervento riformatore, sia ininfluente ai fini del rilancio economico e civile del Paese. Ci giochiamo molto, se non tutto, in questo passaggio”.
Quanto ai recenti interventi della Cei sulla questione, per Fioroni “è un esercizio profondamente disdicevole trasportare il dibattito interno al Pd all’interno della Cei confondendo come ostilità affermazioni di principio e difesa di valori, ancora più grave e sciocco provare ad applicare alla Chiesa italiana criteri di contrapposizione politica con liste di amici e nemici”.
Infine la CGIL che “esprime non soltanto una cultura sindacale ma una posizione politica che ha piena dignità di radicamento nel nostro Paese. Questa presenza non trova riscontro in una precisa collocazione partitica, dato che non può essere il Pd il luogo dove fingere, nella sostanza, di essere tutti riformisti o di esserlo alla stessa identica maniera”. (segue)
(Adnkronos) – Fioroni sottolinea che “l’autonomia del governo è indiscussa” e “altrettanto lo deve essere quella della Chiesa. Altrimenti, a breve, potremmo non resistere alla tentazione di ricorrere al giudizio diretto di Dio per rottamare una Chiesa non ubbidiente”.
“Ai dirigenti del Pd consiglierei di riflettere sulle parole di ieri del Santo Padre: ‘Ci sono talvolta generazioni di giovani che per complesse ragioni storiche e culturali vivono in modo più forte il bisogno di rendersi autonomi dai genitori, quasi di liberarsi del retaggio della generazione precedente. È come un momento di adolescenza ribelle. Ma se poi non viene recuperato l’incontro, se non si trova un equilibrio nuovo, fecondo tra le generazioni, quello che ne deriva è un grave impoverimento per il popolo, e la libertà che predomina nella società è una libertà falsa che quasi sempre si trasforma in autoritarismo’. Non vorrei che le luci del nuovo ‘mattino democratico’ potessero essere offuscate da atteggiamenti forti, superficiali e sbrigativi di qualcuno più realista del re”, conclude.