Milano, 23 set. (Adnkronos) – “Prima dell’articolo 18, va rivisto il sistema e bisogna ridurre il costo del lavoro, che è anche fiscale, sia per il dipendente che per l’azienda. L’importante è una riforma seria del mercato del lavoro in Italia, perché così non va”. A commentare così il dibattito politico sulla riforma del mercato del lavoro è Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, uno dei due grandi gruppi bancari italiani.
“Unicredit – ha detto Ghizzoni in conferenza stampa a Milano – è presente in diversi Paesi, ma le rigidità dell’Italia comportano costi più alti che in altri Paesi. L’articolo 18 è un aspetto più psicologico che altro, perché quando Unicredit ha assunto 1.500 giovani, non credo che il mio capo del personale si sia posto il problema dell’articolo 18”.
“Noi – ha continuato l’ad – abbiamo circa 100mila dipendenti che non hanno né l’articolo 18 né il contratto nazionale, in Paesi civilissimi come la Polonia e l’Austria, e non ci sono drammi di sorta. Non esiste Paese o impresa civile in cui si assuma con l’obiettivo di licenziare. La flessibilità è necessaria – ha concluso – ma una serie di tutele devono rimanere e non possono essere discusse”.