Home Nazionale Lavoro: la delega, da stop dimissioni in bianco a tutele crescenti/Il Punto

Lavoro: la delega, da stop dimissioni in bianco a tutele crescenti/Il Punto

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Roma, 18 set. (Adnkronos) – Contratti a tutele crescenti, cessione delle ferie ‘solidali’, misure per contrastare le dimissioni in bianco e il lavoro sommerso. Sono alcune delle novità inserite nella delega sul lavoro, da parte della commissione Lavoro di palazzo Madama. Il provvedimento, con il nuovo articolo 4, riscritto con un emendamento del governo, è stato approvato con il voto favorevole di Pd e Ncd e dalla prossima settimana sarà all’esame dell’aula. Il Movimento 5 stelle e Sel hanno lasciato i lavori poco prima del via libera, criticando il governo che aveva chiesto di ritirare i sub-emendamenti alla proposta di modifica sulle forme contrattuali.
All’interno della maggioranza sono diverse le posizioni sui possibili effetti che il nuovo articolo potrà avere rispetto all’articolo 18. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, dopo l’approvazione della delega, esprime ”soddisfazione” del via libera, ”giunto a conclusione di un lavoro efficace e positivo della commissione, che ha consentito di apportare dei miglioramenti su punti significati del provvedimento”.
Diverse le modifiche inserite nel primo passaggio parlamentare tra cui: sanzioni a chi non è disponibile a nuova occupazione; forme di remunerazione per le agenzie che riescono a trovare lavoro ai disoccupati; sistema di monitoraggio e controllo sui servizi di welfare; istituzione di un fascicolo elettronico unico, con le informazioni sul lavoratore compresi versamenti contributivi; divieto per le pubbliche amministrazioni di chiedere dati dei quali esse sono in possesso.  
L’articolo uno della delega, che si occupa di ammortizzatori sociali, viene modificato prevedendo ”l’incentivo di strumenti telematici e digitali”, considerando anche la possibilità di introdurre meccanismi standardizzati di concessione ”prevedendo strumenti certi ed esigibili”. La revisione dei limiti di durata sarà rapportata, non più ai singoli lavoratori e alle ore complessive lavorabili in un periodo di tempo prolungato, ma ”al numero massimo di ore lavorabili nel periodo di intervento della Cigo e della Cigs”.
Dovranno inoltre essere individuati dei ”meccanismi di incentivazione della rotazione”. Per quanto riguarda la revisione dell’ambito di applicazione della cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria e dei fondi di solidarietà, si precisa che dovrà essere ”fissato un termine certo per l’avvio dei fondi medesimi”.
Viene previsto, poi, ”l’adeguamento delle sanzioni e delle relative modalità di applicazione, in funzione della migliore effettività per il lavoratore beneficiario di sostegno al reddito che non si rende disponibile a una nuova occupazione, a programmi di formazione alle attività di comunità locali”. E’ inoltre prevista la ”revisione dell’ambito di applicazione e delle regole di funzionamento dei contratti di solidarietà”.
L’articolo due della delega, relativa ai servizi per il lavoro e le politiche attive, viene inserita la ”razionalizzazione e revisione delle procedure e degli adempimenti in materia di inserimento delle persone con disabilità e degli altri soggetti aventi diritto al collocamento obbligatorio, al fine di favorire l’inserimento e l’integrazione nel mercato del lavoro”.
Inoltre il parlamento delega il governo a inserire nel decreto attuativo ”principi di politica attiva del lavoro, che prevedano la promozione di un collegamento tra misure di sostegno al reddito della persona inoccupata o disoccupata e misure volte al suo inserimento nel tessuto produttivo”. Questo obiettivo dovrà essere raggiunto anche ”attraverso la conclusione di accordi per la ricollocazione che vedano come parte le agenzie per il lavoro o altri operatori accreditati, con l’obbligo di presa in carico e la previsione di adeguati strumenti e forme di remunerazione, proporzionate alle difficoltà di collocamento, a fronte dell’effettivo inserimento almeno per un congruo periodo, a carico di fondi regionali”.
Nello stesso decreto delegato dovranno essere previste misure per la ”valorizzazione della bilateralità attraverso il riordino della disciplina vigente in materia, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, flessibilità e prossimità anche al fine di definire un sistema di monitoraggio e controllo sui risultati dei servizi di welfare erogati”. Il sistema informativo sul mercato del lavoro dovrà essere valorizzato attraverso ”l’istituzione di un fascicolo elettronico unico, contenente le informazioni relative ai percorsi educativi e formativi, ai periodi lavorativi, alla fruizione di provvidenze pubbliche e ai versamenti contributivi”. A tale scopo si dovrà prevedere una ”raccolta sistematica dei dati disponibili nel collocamento mirato nonchè di dati relativi alle buone pratiche di inclusione lavorativa delle persone con disabilità e agli ausili e adattamenti usati nei luoghi di lavoro”.
Nella delega al governo in materia di semplificazione delle procedure e degli adempimenti, prevista dall’articolo tre, il parlamento chiede di introdurre il ”divieto per le pubbliche amministrazioni di chiedere dati dei quali esse sono in possesso”. Per contrastare il fenomeno delle dimissioni in bianco, dovranno essere previste delle ”modalità semplificate per garantire data certa nonchè autenticità della manifestazione di volontà del lavoratore in relazione alle dimissioni o alla risoluzione consensuale del rapporto di lavoro”. Dovranno essere inserite misure per la ”promozione del principio di legalità e priorità delle politiche volte a prevenire e scoraggiare il lavoro sommerso in tutte le sue forme”.
L’articolo quattro, riscritto dal governo, stabilisce che un decreto dovrà prevedere un ”testo organico e semplificato delle discipline delle tipologie contrattuali e dei rapporti di lavoro”. Le nuove assunzioni saranno effettuate con un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio. Inoltre e’ prevista la “revisione della disciplina delle mansioni, contemperando l’interesse dell’impresa all’utile impiego del personale in caso di processi di riorganizzazione, ristrutturazione o conversione aziendale con l’interesse del lavoratore alla tutela del posto di lavoro, della professionalità e delle condizioni di vita, prevedendo limiti alla modifica dell’inquadramento”.
Il governo dovrà anche modificare la disciplina dei controlli a distanza, ”tenendo conto dell’evoluzione tecnologica e contemperando le esigenze produttive ed organizzative dell’impresa con la tutela della dignità e della riservatezza del lavoratore”. Inoltre, nel capitolo relativo all’introduzione dell’orario minimo da applicare al lavoro subordinato, si precisa che saranno inclusi anche i ”rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, nei settori non regolati da contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale”. Infine si chiarisce che, con l’introduzione di un testo organico vengono ”abrogate tutte le disposizioni che disciplinano le singole forme contrattuali, incompatibili con le disposizioni del testo organico semplificato”.
Nello stesso articolo è prevista anche la nascita di un’Agenzia unica per le ispezioni di lavoro, che servirà per razionalizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva nelle aziende. La semplificazione dei controlli sarà possibile “attraverso misure di coordinamento ovvero attraverso l’istituzione di una Agenzia unica per le ispezioni del lavoro, tramite l’integrazione in un’unica struttura dei servizi ispettivi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell’Inps e dell’Inail, prevedendo strumenti e forme di coordinamento con i servizi ispettivi delle Asl e delle Arpa”.
L’articolo cinque cambia anche titolo diventando ‘delega al governo per la tutela e la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro’. Il parlamento ha inoltre deciso di inserire la possibilità di cedere le proprie ferie, ”compatibilmente con il diritto dei riposi settimanali e alla ferie annuali, di tutti o parte dei giorni di riposo aggiuntivi spettanti in base al contratto collettivo nazionale, in favore del genitore di figlio minore che necessita di presenza fisica e cure costanti per le particolari condizioni di salute”.
Nell’ultimo articolo, che si occupa delle disposizioni comuni (relative a tutta la delega), si stabilisce che ”sono fatte salve le potestà” attribuite alle regioni a statuto autonomo e le province autonome di Trento e Bolzano, dai ”rispettivi statuti speciali”. I decreti delegati dovranno essere ”corredati di relazione tecnica che dia conto della neustralità finanziaria dei medesimi, ovvero dei nuovi o maggiori oneri e dei rispettivi mezzi di coperture.