Roma, 3 ott. (AdnKronos) – “Chiediamo al governo che la parola ‘confronto’ torni in primo piano: è necessario che il tema della rappresentanza sia affrontato in modo condiviso e responsabile, sostenendo l’avvio di un processo virtuoso in tema di democrazia nei luoghi di lavoro”.Lo dice il segretario confederale dell’Ugl, Ermenegildo Rossi, aggiungendo che “l’Ugl ha firmato con convinzione il Testo Unico sulla rappresentanza del 10 gennaio di quest’anno, ma ad oggi si riscontrano ancora palesi difficoltà di organizzazione, destinate peraltro ad accrescersi alla luce del destino incerto del Cnel: il governo dunque deve farsi parte attiva in un confronto mirato alla definizione di criteri chiari e trasparenti, che tengano conto dei profondi cambiamenti intervenuti nell’organizzazione del lavoro e della frammentazione della rappresentanza sindacale”.
“L’articolo 19 della Legge 300/70, ovvero dell’attuale Statuto dei Lavoratori – prosegue – delineava chiaramente le linee guida sulla costituzione delle rappresentanze sindacali prima delle modifiche avvenute a seguito del referendum del 1995, ma l’eliminazione della frase ‘delle associazioni aderenti alle confederazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale’ ha nei fatti eliminato la possibilità di maggiore chiarezza su questo tema”.
“La drammatica congiuntura economica che stiamo attraversando – conclude – impone a maggior ragione, di fronte ad oltre tre milioni di disoccupati, di stabilire delle linee guida chiare che aiutino il miglioramento delle relazioni industriali, nell’interesse dei lavoratori e delle imprese, e, a tal fine, di discutere anche di partecipazione”.