Home Attualità L’Olanda sogna la finale e si affida allo ‘stregone’ Van Gaal

L’Olanda sogna la finale e si affida allo ‘stregone’ Van Gaal

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(AdnKronos) – Cosa tirerà fuori dal cilindro il tecnico dell’Olanda Louis Van Gaal per avere la meglio nella semifinale in programma domani contro l’Argentina di Messi? Tutte le scelte del ct degli ‘orange’ hanno sparigliato le carte permettendo agli olandesi di essere nuovamente tra le prime quattro nazionali al mondo. Il primo colpo di teatro all’esordio contro la Spagna campione del mondo uscente, contro tutto e contro tutti Van Gaal ha schierato un 5-3-2 che ha permesso ai suoi di battere 5-1 le ‘Furie rosse’, negli ottavi la mossa vincente è stata l’ingresso in campo di Klaas-Jan Huntelaar che ha subito ripagato la fiducia del tecnico andando in gol contro il Messico.
Clamoroso colpo di teatro nei quarti: a pochi secondi dai calci di rigore contro la Costa Rica la sostituzione che nessuno si aspettava, fuori il portiere Jasper Cillesen e dentro il pararigori Tim Krul che salva due volte la rete ‘orange’ e trascina in semifinale i suoi. A preoccuparsi è ora il ct dell’Albiceleste Alejandro Sabella. Una prima sorpresa potrebbe essere il recupero a tempo di record di Nigel de Jong a centrocampo, il giocatore del Milan potrebbe essere il candidato numero uno per contenere le giocate della ‘Pulce’ Messi considerando che a centrocampo gli argentini dovranno fare a meno di una pedina importante come Angel Di Maria.
Dopo aver ‘pareggiato i conti’ con la Spagna uscita vincitrice dalla finalissima del Mondiale in Sudafrica per 1-0, ora l’Olanda vuole togliersi un altro sassolino dalla scarpa, la sconfitta 3-1 subita dagli olandesi nella finale del Mondiale del ’78 proprio con l’Argentina. “Possiamo parlare di rivincita solo nel caso in cui riusciamo a portare a casa la Coppa del mondo”, spiega Van Gaal. La nazionale europea ha un bilancio positivo contro gli argentini tra cui un rotondo 4-0 nel ’74 e un 2-1 nei quarti di finale del Mondiale del ’98, in quell’occasione a decidere la sfida fu un gol di Dennis Bergkamp.
Indiziati numeri uno per lo sgambetto ai sudamericani sono Arjen Robben, Robin Van Persie e Wesley Snijder, i ‘senatori’ della nazionale e guida per le nuove leve Memphis Depay e Daley Blind. Le scelte di Van Gaal hanno rotto un tabù, il modulo 4-3-3 tanto caro a Johan Cruyff in favore di un più accorto 5-3-2. Ma la duttilità del tecnico ha permesso di passare a un più offensivo 4-3-3 con il Messico che è poi diventato 3-4-3. Come l’Olanda anche l’Argentina ha vinto tutte e cinque le sfide fin qui disputate ma non ha impressionato più di tanto se non per i 4 gol segnati da Messi sempre pronto a fare la differenza. Sabella ha definito Messi “l’acqua nel deserto” perché “ogni pallone che tocca diventa una occasione diventando un incubo per gli avversari”. Probabile che nell’11 iniziale verrà schierato in difesa un giocatore di esperienza come Martin Demichelis. Davanti sembra recuperato Sergio Aguero l’attaccante del Manchester City uscito per infortunio nella sfida contro la Nigeria. Per gli argentini quella di domani è la prima semifinale dopo un digiuno di 24 anni, bisogna infatti tornare indietro con la memoria al Mondiale di Italia ’90. L’obiettivo di Messi e compagni è proseguire il suo cammino e andarsi a giocare la finalissima al Maracanà il prossimo 13 luglio e poco importa se di fronte ci sarà il Brasile o la Germania.