(AdnKronos) – La Turchia ha acconsentito all’uso delle proprie basi da parte degli Stati Uniti nella campagna militare contro lo Stato Islamico. Lo ha annunciato il Consigliere Usa per la sicurezza nazionale Susan Rice parlando alla Nbc. L’accordo tra Ankara e Washington prevede l’impiego della base di Incirlik, nel sud della Turchia, per “l’addestramento di forze dell’opposizione siriana moderata” e “l’impegno in attività all’interno dell’Iraq e della Siria”.
A Kobane, intanto, la città siriana a maggioranza curda vicina al confine turco sotto l’assedio dei jihadisti dello Stato islamico (Is), si spera in un intervento ‘last minute’ dell’Occidente. E’ quanto ha dichiarato il funzionario locale Idris Nassan, indicato come vice ”ministro degli Esteri” di Kobane, al quotidiano The Daily Telegraph. ”Penso che gli americani e i Paesi europei non abbandoneranno Kobane perché, se dovesse cadere, cadranno anche la democrazia, i valori umani e tutte le cose buone dell’area”, ha detto da Suruc dove è fuggito.
Nassan, che più volte ha chiesto che vengano consegnate armi pesanti ai miliziani curdi che difendono Kobane, ha quindi affermato di avere ”notizie certe” che l’Occidente farà il possibile per evitare che la città, in èarte già controllata dall’Is, non cada in mano agli uomini di Abu Bakr al-Baghdadi.
A metà settembre l’Is ha lanciato l’offensiva su Kobane, già costata la vita ad almeno 500 persone, mentre altre 200mila sono state costrette a fuggire in Turchia. L’Onu ha messo in guardia dalla possibilità di un massacro a Kobane se i jihadisti dovessero riuscire a prenderne il controllo.