Roma, 1 lug. (Adnkronos) – Il ghetto di Roma ricorda l’uccisione di Eyal, Gilad e Naftali, i tre ragazzi rapiti da un commando di terroristi oltre due settimane fa vicino il villaggio di Halhul, nei pressi di Hebron, in Israele. Serrande abbassate di negozi ed esercizi commerciali e stop volontario a tutte le attività lavorative dalle 16 alle 17 nel quartiere ebraico su invito del presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici e del Rabbino Capo, Riccardo Di Segni. Avviene in concomitanza con l’elogia funebre (esped) fissata per le tre giovani vittime alle 17.30 in Israele, 16.30 ora locale e con la funzione religiosa nel Tempio della Capitale, celebrata da Di Segni.
La notizia della morte dei tre ragazzi israeliani rapiti ha indignato la comunità ebraica romana che lunedì 23 giugno si era radunata al Portico d’Ottavia per pregare per la loro liberazione. Anche ieri nella Sinagoga di Roma, sul lungotevere de’ Cenci, e’ stata ricordata l’uccisione dei tre giovani israeliani e sono stati rinnovati gli auspici di una loro vita serena nell’aldilà. Poi un corteo spontaneo dal Ghetto passando per il Circo Massimo, fino alla sede dell’Autorità Palestinese, nei pressi della Fao, ha manifestato contro l’uccisione dei tre ragazzi.