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Mafia Capitale: Guerini, punire criminali ma valorizzare reinserimento

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Roma, 22 dic.(AdnKronos) – “Un detenuto che impara un mestiere in carcere, è un criminale in meno che torna a delinquere al termine della sua pena. Lo stesso Ministero di Giustizia e il Dap confermano che grazie al lavoro delle cooperative sociali il tasso di recidiva, cioè di ex detenuto che torna a delinquere, si abbatte dal 80% a meno del 10%». Lo dice Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà – Confcooperative che cerca di contrastare così l’onda lunga del caso Mafia Capitale.
“Sebbene sia difficile oggi parlare di re-inserimento sociale e lavorativo dei detenuti- aggiunge – bisogna prendersi la responsabilità di farlo. Sono le esperienze, i fatti, a parlare sotto gli occhi di tutti. Il 15 gennaio chiuderanno le 10 cooperative sociali in Italia che, con delle sperimentazioni coraggiose, stanno gestendo da anni le mense degli istituti di pena. È così che riescono ad assumere e dare un’opportunità di re-inserimento sociale e lavorativo ai carcerati”.
“Il mese scorso – continua Guerini – sono stati proprio dei detenuti i protagonisti “invisibili” della cena organizzata a Roma dall’Autorità Europea Antifrode in occasione dell’evento per il Semestre Italiano di Presidenza dell’Unione Europea. Camerieri e cuochi normali e speciali allo stesso tempo, in grado di competere con i migliori ristoranti stellati e, allo stesso tempo, costruirsi un futuro diverso, migliore. Storie che fanno molto meno rumore di un arresto eccellente…Per questo chiediamo alle Istituzioni un’assunzione di responsabilità e distinguere le buone esperienze e prendere, con determinazione, le decisioni più adeguate”, prosegue.