Home Nazionale Mafia: nel ’93 allarme Sismi su rischi attentati Napolitano e Spadolini

Mafia: nel ’93 allarme Sismi su rischi attentati Napolitano e Spadolini

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Palermo, 16 ott. (AdnKronos) – Nell’agosto del 1993, dopo le stragi mafiose di Roma e Milano, i Servizi segreti militari inviarono una nota riservata al Ministero dell’Interno dell’epoca, al Ministero della Difesa, al Sisde e ai vertici di Carabinieri e Finanza in cui parlavano di “alto rischio di attentati” nei confronti dell’allora Presidente della Camera, Giorgio Napolitano, e dell’allora Presidente del Senato Giovanni Spadolini. La nota e’ stata depositata oggi pomeriggio dai magistrati della Procura di Palermo agli atti del processo per la trattativa tra Stato e mafia. La Dda ha acquisito, in particolare, alcuni atti che sono stati mandati nel 2002 dal Cesis all’ex pm Gabriele Chelazzi, il magistrato di Firenze morto pochi anni dopo. Si tratta di alcune note riservate dei Servizi segreti militari. La prima è del 29 luglio del 1993 ed è una nota interna del Sismi in cui si dà atto di una fonte, di cui non viene rivelato il nome, che avrebbe avuto conoscenza e avrebbe riferito agli 007 del “rischio concreto di un attentato nel periodo che va dal 15 al 20 agosto del 1993” e che avrebbe riguardato una personalità politica “di rilievo” facendo i nomi di Spadolini e di Napolitano, che all’epoca erano rispettivamente Presidente del Senato e della Camera.
Il 4 agosto del 1993 il Sismi trasmette la nota sul rischio attentati a Spadolini e Napolitano al gabinetto del Viminale, il cui ministro era Nicola Mancino, imputato del processo per la trattativa, al gabinetto della Difesa, al Comando generale dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, al Sisde. Ci sono poi altri scambi di atti ma, secondo la Procura, la cosa più significativa è una nota, sempre interna del Sismi, che a fine agosto del 1993, in cui si dice che ci sono stati altri riscontri all’attendibilità della fonte e che “l’innalzamento dei livelli di protezione ha impedito il verificarsi degli attentati” a Spadolini e Napolitano. (segue)