(AdnKronos) – Rispetto alla lista dei testimoni depositata dalla difesa di Riina, il sostituto procuratore antimafia, Angela Pietroiusti, affiancata per l’occasione della prima udienza dal procuratore capo Giuseppe Creazzo, ha sostenuto la loro inammissibilità. Per il pm Pietroiusti nel fascicolo dibattimentale non c’è nessun riscontro, “nessun elemento di prova” circa la conoscenza dei fatti di 30 anni fa da parte di Minniti e Massolo.
Una loro eventuale deposizione avrebbe “un contenuto del tutto esplorativo, più che una prova sarebbe un’attività di indagine”, perchè si tratterebbe della “cosiddetta prova a sorpresa e quindi verrebbe pregiudicato il diritto alla controprova”.
La Procura ha chiesto di far testimoniare i pentiti Giovanni Brusca, Gioacchino La Barbera, Leonardo Messina e altri collaboratori di giustizia che hanno indicato in Riina il mandante della strage del Natale 1984. Pur collegato in videoconferenza dal carcere di Parma, Riina non ha chiesto di rilasciare dichiarazioni durante il processo. La prossima udienza si terrà il 9 dicembre, quando verrà ascoltato Gianni Giulio Vadalà, il consulente tecnico che ha confrontato l’esplosivo usato per il treno rapido 904 con quello utilizzato nelle stragi mafiose degli anni Ottanta e Novanta.