Milano, 6 ott. (Adnkronos) – Salvare Alitalia e i suoi lavoratori “era un dovere, ma lo era altrettanto salvaguardare il valore di un investimento di enorme portata come Malpensa, sul quale si sono giocati i destini di un territorio e che occupa circa 15mila lavoratori diretti, oltre a quelli generati dall’indotto. Lavoratori che vedono a forte rischio il proprio posto di lavoro”. Lo sottolinea Danilo Margaritella, segretario generale della Uil Lombardia.
“Non è certo sufficiente – continua Margaritella – definire l’aeroporto di Malpensa ‘strategico per il Nord Ovest’, come declinato nel Piano Nazionale degli Aeroporti, se a questa affermazione non si uniscono i contenuti, gli investimenti previsti, le strategie di rilancio. Ci pare di essere in presenza di un dejà vu, slogan pieni di buone intenzioni destinati a rimanere tali utilizzati a più riprese da tutte le parti politiche, senza alcun risultato concreto”.
“La persistente crisi del trasporto aereo – aggiunge Margaritella – ha inciso pesantemente sull’aeroporto Malpensa a cui si sono aggiunte una serie di scelte, sempre fatte in nome del ricorrente salvataggio di Alitalia, che hanno penalizzato ulteriormente lo scalo della brughiera”. (segue)