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Mauro Covacich apre la corsa allo Strega con ‘La sposa’

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Roma, 7 nov. (AdnKronos) – Si è aperta con largo anticipo, rispetto alla tradizione, la corsa per la conquista del Premio Strega 2015. Circa tre mesi prima rispetto alle solite indiscrezioni, che in genere cominciavano a trapelare a fine gennaio, c’è già la prima candidatura: è quella dello scrittore Mauro Covacich con il libro di racconti “La sposa”, edito da Bompiani. A presentare il libro saranno Dacia Maraini e Sandro Veronesi, già vincitori dello Strega.
La notizia della candidatura è stata annunciata dallo stesso Covacich oggi dalle pagine del “Corriere della Sera”. Prima della sua diffusione, apprende l’Adnkronos, la casa editrice ha informato la segreteria della Fondazione Bellonci che gestisce il più importante e blasonato premio letterario italiano. All’edizione 2015 dello Strega si possono candidare i libri italiani pubblicati entro il prossimo 31 marzo e il termine per la loro presentazione sarà intorno alla prima settimana del successivo mese di aprile.
“Sono lusingato dai miei presentatori, due autori che stimo in modo assoluto, Veronesi e Maraini: il fatto che credano nel mio libro è fondamentale – ha dichiarato Covacich – E poi per la prima volta mi sono sentito sostenuto appieno da un editore, soprattutto per l’impegno personale di Elisabetta Sgarbi”.
Il libro “La sposa” non è un romanzo ma una raccolta di diciassette racconti nel segno della grande tradizione novellistica italiana. E proprio i racconti vantano precedenti illustri allo Strega: Alberto Moravia vinse nel 1952 con “Racconti” e Dino Buzzanti nel 1958 con “Sessanta racconti”. Anche in anni più recenti i racconti hanno conquistato l’alloro: è successo a Goffredo Parise con “Sillabario n.2” nel 1982, a Claudio Magris con “Microcosmi” nel 1997 e a Dacia Maraini con “Buio” nel 1999.
Intanto, sui retroscena del chiacchierato Premio Strega è uscito da pochi giorni il romanzo “La polveriera” (Mondadori) di Stefano Petrocchi. L’autore è il direttore della Fondazione Bellonci e segretario del comitato direttivo del Premio Strega, che ha curato la riedizione di varie opere di Maria Bellonci e per vent’anni, dal 1987 al 2007, è stato collaboratore di Annamaria Rimoldi, amica ed erede della fondatrice Bellonci.
Ricognizione partecipe delle vicende del premio, ma anche gioco letterario intorno ai misteri e ai tradimenti che da sempre popolano le notti “stregate”, il romanzo è in primo luogo un omaggio a una donna schiva e determinata come lo fu Rimoldi. Attraverso il ritratto inedito di una protagonista della vita culturale del secondo Novecento, Stefano Petrocchi offre una lettura coinvolgente e acuta delle passioni che inesauribilmente infiammano gli animi e le cronache culturali nel nostro Paese.