Home Nazionale Maussier, in Italia 160mila architetti contro 30mila della Francia

Maussier, in Italia 160mila architetti contro 30mila della Francia

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Roma, 14 apr. (Labitalia) – Si sono formati con i miti di Le Corbusier, Wright, Ludwig Mies van der Rohe e Alvar Aalto, che progettavano città e quartieri o case innovative. Ma per i giovani architetti italiani del terzo millennio la realtà professionale è oggi molto diversa, come denuncia con Labitalia Giancarlo Maussier, presidente di Federarchitetti Roma, il sindacato degli architetti e degli ingegneri liberi professionisti. “Oggi gli architetti in Italia -spiega- sono circa 160.000, ai quali si aggiungono periti, geometri, ingegneri. In pratica, abbiamo 1 tecnico ogni condominio, anzi forse 1 architetto ogni condominio, almeno qui a Roma. e questo determina una grande difficoltà nel lavoro e non solo”.
“Pensiamo che in Francia gli architetti sono circa 30.000 -ricorda Maussier- e solo a loro è affidato il compito della progettazione (mentre a ingegneri e geometri è affidato altro). A questo si aggiunga anche la crisi, anzi il crollo, del comparto dell’edilizia e si capisce come la professione dell’architetto sia in forte crisi”.
Va male soprattutto per i giovani, afferma Maussier. “L’esperienza che un giovane professionista può fare in Italia -dice ancora- purtroppo è quella delle finte partite Iva, cioè laureati che vanno a lavorare (e anche in studi di archi-star) per 1.000 euro al mese, vincolati a un orario di lavoro, e senza tutele: se si ammalano non sono pagati, così come si devono pagare da soli i contributi Inarcassa diventati molto pesanti. Sono 5-6.000 euro l’anno solo per mantenere la qualifica, anche se non si fa nulla”.
Come ridare, dunque, smalto a una professione, a cui peraltro l’Italia ha contribuito con nomi come Renzo Piano e Massimiliano Fuksas? “Intanto bisognerebbe cominciare dall’Università -osserva Maussier- dove i docenti sono spesso preoccupati più che altro di coltivare i propri orticelli e di raccogliere quanti più studenti possibili. Solo a Roma vengono abilitati circa 1.000 architetti ogni anno: bisognerebbe fare una selezione all’origine, e far sì che le facoltà di architettura non siano un parcheggio ma centri di eccellenza che formano professionisti di eccellenza”.
Intanto, Federarchitetti è impegnata nel promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro. “Per il quinto anno consecutivo -dice Maussier- abbiamo organizzato la Giornata nazionale per la sicurezza nei cantieri, un momento di informazione e anche di dibattito”. Tra le altre iniziative, quest’anno è stato diffuso un video ‘Loredana se ne va’ ora su YouTube, per sensibilizzare istituzioni e cittadini sulle difficoltà della salvaguardia della salute in edilizia e sul malessere dei professionisti.
“Quella del video è la storia di una giovane architetto costretta in un certo senso ad emigrare, una storia uguale a quella di centinaia di colleghi, giovani e non solo”, osserva Giancarlo Maussier, che insiste sulla valorizzazione della figura del coordinatore della sicurezza in cantiere. “Poco valorizzate dalle istituzioni, scarsamente retribuite, queste figure professionali -conclude- si occupano di tutelare la salute del lavoratore in edilizia, ma, in caso di violazioni o irregolarità dell’impresa, rischiano sanzioni pesanti”.