Home Nazionale Medicina: 1 mln over 75 con malattia valvole cuore, un terzo non trattato

Medicina: 1 mln over 75 con malattia valvole cuore, un terzo non trattato

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Roma, 12 dic. (AdnKronos Salute) – Più di una persona su 8 oltre i 75 anni soffre di una malattia delle valvole cardiache, condizione in costante aumento nel nostro Paese a causa dell’invecchiamento della popolazione. Circa un milione di persone che ha necessità di terapia cardiochirurgica o interventistica. Molti sono pazienti ad alto rischio chirurgico e in circa un terzo dei casi non vengono operati, nonostante la terapia transcatetere delle valvulopatie si sia dimostrata sicura persino nei pazienti in condizioni cliniche critiche. ‘One Valve One Life’ è un programma promosso dalla Società italiana di cardiologia (Sic), che si propone di favorire una corretta informazione e la diffusione della terapia transcatetere delle valvulopatie e di garantire l’accesso a queste procedure salvavita a tutti i pazienti che necessitano di un intervento alle valvole cardiache.
“Questi pazienti, in assenza di intervento, hanno un’aspettativa media di vita di circa 1-2 anni – dichiara Francesco Romeo, presidente eletto della Sic, che apre oggi a Roma il suo 75esimo congresso nazionale – mentre curare una valvola cardiaca significa salvare una vita e dare circa 10 anni in più. Oggi abbiamo evidenze scientifiche indiscutibili che le tecniche interventistiche percutanee mini-invasive costituiscono un’opzione terapeutica salvavita alternativa all’intervento cardiochirurgico convenzionale”. Fino ad alcuni anni fa l’unica possibilità terapeutica nelle valvulopatie cardiache era l’intervento chirurgico per sostituire, o se possibile riparare, la valvola danneggiata. Un’operazione ‘a cuore aperto’ molto invasiva, che non tutti i pazienti possono affrontare per età, malattie concomitanti, fragilità generale.
In seguito ai progressi ottenuti nella chirurgia riparativa valvolare e all’avvento di tecniche interventistiche percutanee, quali la procedura di impianto transcatetere della valvola aortica (Tavi) e di riparazione della valvola mitrale con la tecnica percutanea edge-to-edge, si sono modificate le opzioni terapeutiche. Ma le raccomandazioni internazionali non vengono costantemente applicate e il numero di procedure risulta inferiore a quelle necessarie, tanto che almeno un terzo dei pazienti con malattie valvolari cardiache non ha accesso all’intervento.
“Il nostro servizio sanitario – prosegue Romeo – si può fregiare del titolo di terzo più efficiente del mondo e primo in Europa. Secondo l’Oms siamo al terzo posto al mondo per aspettativa di vita e secondo l’Ocse il tasso di mortalità ospedaliera per infarto acuto del miocardio e ictus ischemico è significativamente inferiore alla media. Questi risultati sono anche frutto dell’eccellenza cardiologica italiana, ma per le valvulopatie cardiache resta ancora molto lavoro da fare”.
La nuova iniziativa della Sic, prima del suo genere in Italia, propone proprio un programma per l’implementazione delle raccomandazioni internazionali, l’identificazione dei fabbisogni assistenziali e delle disparità di accesso e l’individuazione di standard di qualità di cura elevati. “Con ‘One Valve One Life’ – conclude Romeo – vogliamo sollecitare l’adesione alle raccomandazioni internazionali e l’identificazione e rimozione delle barriere che ancora impediscono l’accesso alla terapia transcatetere, con l’obiettivo di assicurare un intervento terapeutico tempestivo, adeguato ed efficace nell’ambito di un percorso di cura che ponga il paziente al centro”.