Home In Evidenza Memorial Lorentini, domenica 25 maggio LE FINALI

Memorial Lorentini, domenica 25 maggio LE FINALI

0
Memorial Lorentini, domenica 25 maggio LE FINALI

È tutto pronto a Santa Firmina per l’atto finale del XVIII Memorial Roberto Lorentini. Domenica a partire dalle 15:30 Union Team Chimera e Arno Laterina si sfideranno nella finale per il terzo-quarto posto. A seguire, alle 17, il Bibbiena e l’Olmoponte si affronteranno nella finalissima.

“Siamo davvero soddisfatti – commenta Piero Bacci, uno degli ideatori del Memorial. Rispetto alle precedenti edizioni abbiamo registrato anche un aumento nel numero di spettatori. Ciò significa che il torneo giunto quest’anno alla diciottesima edizione, ha suscitato maggiore interesse”.

L’edizione numero 18 del Memorial Roberto Lorentini non verrà però ricordata per il numero degli spettatori e la preparazione dei baby calciatori.

“Purtroppo pochi giorni fa ci ha lasciato Otello Lorentini, padre di Roberto – spiega Bacci. Un uomo che ha dedicato la vita per combattere la violenza, di grande spessore morale e sociale. Quest’anno tra le varie iniziative in programma avevamo organizzato un premio letterario riservato ai ragazzi delle scuole. Domenica conosceremo i nomi dei vincitori ai quali verrà consegnata una targa che ricorderà i valori per i quali Otello si è battuto”.

Non sarà quindi solo una domenica di calcio quella che andrà in scena a Santa Firmina, ma anche un’occasione per lanciare nuovamente un messaggio contro ogni tipo di violenza.

“Quest’anno il torneo intitolato a mio padre assume un valore ancora più importante – afferma Andrea Lorentini, figlio di Roberto. La finale del memorial sarà l’occasione per ricordare anche mio nonno recentemente scomparso. Otello ha speso gli ultimi 30 anni della sua vita per un calcio e uno sport meno violento. Il suo esempio, insieme a quello di Roberto, che perse la vita all’Heysel mentre tentava di soccorrere un bambino ferito sugli spalti, devono illuminare il cammino delle giovani generazioni affinchè in Italia si possa raggiungere un livello di cultura sportiva nella quale prevalga il rispetto dell’avversario e lo stadio diventi, finalmente, un luogo di aggregazione dove i genitori possano portare i proprio figli senza più paura”.