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Menù nelle mense scolastiche, Asl e comuni al lavoro per migliorare l’apporto nutritivo dei ragazzi

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Menù nelle mense scolastiche, Asl e comuni al lavoro per migliorare l’apporto nutritivo dei ragazzi
Studenti a scuola

Allarme obesità e sovrappeso. La Toscana sta meglio del resto d’Italia, ma un ragazzo su quattro è “fuori misura”. La corretta alimentazione (e minor sedentarietà) deve proseguire anche a casa

AREZZO – Se l’italico pensiero dominante sostiene che “ogni scarafone è bello a mamma sua”, dovere di chi ha la responsabilità del governo  della salute della popolazione ed in particolare dei bambini, è di adottare ogni misura necessaria ad evitare che si facciano del male da soli.

E’ in questa ottica che, anche in ossequio alle regole dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità, del Ministero della Salute  e della Regione, le strutture del Dipartimento della  Prevenzione della Asl, assieme agli uffici competenti dei Comuni della nostra provincia, lavorano per garantire  nelle scuole l’adozione di un’alimentazione corretta  ed equilibrata, valida per tutte le fasce di età, che contribuisca ad una crescita ottimale ed armoniosa.

La ristorazione collettiva in ambito scolastico diventa quindi un’occasione irripetibile per trasmettere i principi per una corretta alimentazione e quindi per investire in salute attraverso la prevenzione primaria.

In Italia il 10,6% dei bambini è obeso e il 22,2% è sovrappeso. Colpa, nella quasi totalità dei casi, dei non corretti stili di vita adottati a casa e a scuola: poco movimento e alimentazione sbagliata.

Sulla scuola si lavora da molto tempo, sia sul piano formativo che su quello più propriamente pratico, legato alle mense.

In  Toscana, grazie anche  alle politiche di prevenzione adottate,  la percentuale di bambini sovrappeso ed obeso è più bassa rispetto alla media italiana: risultano obesi il 7,4%, mentre sovrappeso il 19,6%. A titolo di cronaca citiamo la provincia autonoma di Bolzano con solo il 2,8% di obesi e il 13,3% di bambini in sovrappeso. Maglia nera nazionale la Campania: 21,5 % obesi, 27,2 sovrappeso.

Da anni vengono monitorate dal Dipartimento della Prevenzione, con la collaborazione degli uffici scuola dei comuni e con i dirigenti e  i docenti delle scuole,  le abitudini  alimentari  e gli stili di vita dei ragazzi della nostra provincia in età scolare.

Dai dati raccolti emerge che solo il 64,5% fa una colazione qualitativamente adeguata, il 28,7 non adeguata e addirittura il 6,9 % non la fa per niente.

Significative e pesanti le risultanze sul consumo di verdura. Il 5.5% non la consuma mai, un altro 5% una sola volta a settimana. Il 32.5 % qualche volta a settimana, il 24,1% da due a tre volte a settimana, più di 4 volte a settimana solo lo 0,6%.

Va poco meglio  per la frutta: mai il 3,3%, 1 volta a settimana il 2,8%, qualche volta il 23,4%, una volta al giorno il 35,3% due o tre volte al giorno il 33,6% più di 4 al giorno l’1,5%.

I medici dell’igiene degli alimenti e della nutrizione del Dipartimento della prevenzione della Asl,  riferiscono che i dati sopra citati sono migliori rispetto al dato nazionale, ma è necessario continuare  il lavoro intrapreso rafforzando la condivisione con tutti i soggetti interessati.

Indispensabile  è il coinvolgimento delle famiglie, per la prosecuzione di buone pratiche anche dentro le mura domestiche.

In questi giorni di fine anno si lavora  sui menù da sperimentare  nella prossima stagione scolastica a partire da settembre.

E’ forte la volontà di trovare la quadratura del cerchio tra la corretta alimentazione, il giusto equilibrio fra i diversi cibi, la soddisfazione dei bambini e quella dei loro genitori, l’osservanza delle norme e dei contratti con le ditte fornitrici.

Il percorso intrapreso è di totale trasparenza e collaborazione, perché quando ci sono di mezzo i bambini le sensibilità sono giustamente altissime.

Importante che si operi sempre ed esclusivamente nel loro interesse, incentivando il consumo di prodotti  adeguati  per l’età,  scoraggiando il consumo di alimenti molto (troppo) propagandati, spesso autentiche bombe ad orologeria pronte a far saltare gli equilibri nutrizionali dei piccoli.