Home Nazionale Mogherini da Kerry, dall’Ucraina alla Siria intesa sui punti caldi della politica estera

Mogherini da Kerry, dall’Ucraina alla Siria intesa sui punti caldi della politica estera

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Washington, 14 mag. – (Adnkronos) – Dalla crisi ucraina al conflitto siriano, dal processo di pace in Medio Oriente, alla stabilizzazione della Libia. E’ sintonia totale tra Roma e Washington sui dossier più caldi della politica estera. Lo conferma il caloroso ”benvenuto”, peraltro pronunciato in italiano, del segretario di Stato Usa John Kerry alla titolare della Farnesina, Federica Mogherini, alla sua prima visita ufficiale negli Usa. Un faccia a faccia durato oltre un’ora, coronato da un piccolo ‘privilegio’ – la conferenza stampa congiunta – che non è toccato neppure al ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, a colloquio con Kerry qualche ora prima di Mogherini.
”L’Italia è uno degli alleati più importanti degli Stati Uniti e possiamo tranquillamente dire che la nostra relazione non è mai stata così forte come oggi”, esordisce il numero uno di Foggy Bottom. I due Paesi sono uniti nel chiedere l’indipendenza e il rispetto della sovranità ucraina e a tal proposito Mogherini ha ribadito che ”il dialogo nazionale è necessario proprio perché la violenza non si sta fermando”.
”Sappiamo che la strada non è facile e neppure scontata – ha proseguito – ma sappiamo anche che non c’è altra strada da percorrere se affermiamo, come sempre abbiamo fatto, che il nostro obiettivo è un’Ucraina indipendente, territorialmente integra e sovrana”. ”Quello che ci aspettiamo e vogliamo vedere – rammenta peraltro Kerry – è la de-escalation, il disarmo e la liberazione degli edifici, in cambio di amnistia e dialogo”. Ancora, ”il territorio della Nato è inviolabile e lo difenderemo”, avverte, rammentando che gli Usa stanno impegnando risorse militari nella regione e chiedendo ai Paesi Nato di contribuire allo sforzo con la loro spesa per la difesa.
Sul fronte della Siria, Kerry ringrazia l’Italia per l’aiuto nello smantellare l’arsenale chimico di Assad e per aver messo a disposizione il porto di Gioia Tauro. ”Oltre il 92% delle armi chimiche siriane dichiarate sono state rimosse”, annuncia Kerry assicurando che gli Usa resteranno ”vigili” sul rispetto degli obblighi sottoscritti da regime e sull’eventuale presenza di armi non dichiarate. Inoltre, rispetto la Libia, ”condividiamo i timori per una situazione che, in termini di sicurezza e di controllo del territorio, e’ estremamente preoccupante ed instabile”, afferma Mogherini dopo aver ricevuto altri ringraziamenti da Kerry per aver ospitato in Italia la conferenza dei Paesi donatori.
Durante l’incontro sono stati affrontatati altri temi prioritari per l’Italia come la questione dei fucilieri di Marina bloccati in India e l’appuntamento con Expo 2015, ”un evento che anche per noi è importante”, afferma Kerry elogiando il nostro Paese per aver scelto di raccogliere la sfida della nutrizione e della sicurezza alimentare per il Pianeta.
Quanto alle rivelazioni dell’ex ministro del Tesoro Usa Timoty Gethner, avvicinato nel 2011 da funzionari Ue per far cadere Berlusconi, Karry ha affermato: ”Non ne so niente”. Una risposta laconica, a bassa voce ma pronunciata, inaspettatamente, proprio in italiano. ”E’ assolutamente la prima volta che sento questo e non ne so niente”, ha successivamente ribadito in inglese, suggerendo ai giornalisti di ”chiedere a qualcun altro”. Infine, alla domanda se avesse già letto il libro di Gethner, ‘Stress Test’, dove l’ex ministro racconta l’episodio, Kerry ha tagliato ancora corto: ”no”.
Per Mogherini è prevista un’agenda fitta d’incontri: dopo la colazione di lavoro al Center for American Progress e i colloqui a Foggy Bottom, il ministro incontrera’ oggi anche due consiglieri di primo piano della Casa Bianca come John Podesta e Susan Rice, prima d’intervenire al Brookings Institution, noto think tank della Capitale Usa.