Rio de Janeiro L’Associazione calciatori brasiliana, Fenapaf, è pronta a lanciare una azione legale contro la Fifa nel tentativo di spostare il fischio d’inizio dei match del Mondiale previsti all’ora di pranzo quando le alte temperature e l’umidità brasiliane renderanno fisicamente molto difficile il compito dei calciatori in campo. Il Fenapaf chiede dunque che i 24 match programmati tra le 13 e le 15 siano posticipati alle 17.
“Siamo arrivati alla conclusione che le partite programmate in quegli orari nelle regioni del nordest e del nordovest del Paese creano preoccupazioni perché possono nuocere alla salute dei giocatori”, spiega il presidente del Fenapaf Rinaldo Martorelli. L’Associazione dei calciatori chiede anche che durante gli incontri siano previsti due break, a metà del primo e del secondo tempo, per consentire ai giocatori di reidratarsi. Al momento ogni pausa nel gioco è invece a discrezione dell’arbitro.
Le preoccupazioni della Fenapaf fanno seguito a uno studio che ha monitorato lo stress fisico a cui i calciatori sono sottoposti con le alte temperature, i test sono stati effettuati nel periodo di giugno-luglio dello scorso anno in alcune delle sedi mondiali: Brasilia, Manaus, Fortaleza e San Paolo. “La temperatura di alcuni calciatori è salita anche a 40 gradi. Ogni medico può confermare che queste condizioni sono a rischio”, spiega il ricercatore Turibio Leite Barros. Le medie registrate indicano la città di Manaus, dove l’Italia farà il suo esordio il 15 giugno contro l’Inghilterra, come la più calda tra quelle che ospiteranno i mondiali con una temperatura di ben 31 gradi, 30.7 i gradi previsti a Cuiaba, 29.3 a Fortaleza, 29 a Natal e 28.8 a Recife.